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Conclave, i cardinali frenano: "Abbiamo bisogno di tempo"

Lunedì congregazione raddoppia. Due elettori ancora non a Roma

Frena l’ottimismo delle scorse ore: i cardinali stanno realizzando che hanno bisogno di più tempo per trovare tra loro un consenso sulle linee della Chiesa del dopo-Francesco ma soprattutto sulla figura che dovrà prendere il suo posto. All’uscita della congregazione generale, sono diversi i porporati che sottolineano la necessità di parlare e confrontarsi ancora. Secondo quanto trapela il clima è buono, come anche loro ufficialmente dicono. Ma sono tanti e molto diversi tra loro i cardinali di questo conclave, come non era mai accaduto nel passato. E quindi la soluzione non sarebbe, almeno al momento, dietro l’angolo. Intanto nella congregazione di questa mattina è stato deciso che lunedì 5 maggio sarà raddoppiato il tempo di confronto, con due congregazioni, sia la mattina alle 9 che il pomeriggio alle 17, come riferito dal direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni. Per martedì 6, al momento, rimane la sola congregazione del mattino ma non è detto che si decida di raddoppiare anche in questo giorno, che poi è quello della vigilia dell’inizio del conclave.

Il cardinale Claudio Gugerotti usa con i giornalisti una metafora scherzosa per fare capire che è necessario ancora del tempo: «Siamo fiori, un pò da annaffiare, ma siamo fiori». Alla domanda se ci sarà un nome condiviso per il nuovo Papa già mercoledì 7 maggio, all’uscita della congregazione risponde: "Mercoledì come si fa? E’ dopo mercoledì che deve sbocciare». Poi aggiunge: «Chi lo sa, lo Spirito Santo fa degli scherzi, non sappiamo mai», «serve tanta acqua». «Ci sono 133 nomi, tutto è aperto», commenta il cardinale di Santiago del Cile, Fernando Natalio Chomali Garib. Altri cardinali uscendo lasciano capire che al momento non si è raggiunto il consenso su una figura che possa succedere a Francesco «ma ci sarà», dicono fiduciosi. «Non siamo pronti», dice con una sincerità disarmante il cardinale di Algeri Jean-Paul Vesco. «Abbiamo bisogno di un pò più di tempo per pregare insieme ma sono sicuro che saremo pronti al momento giusto. Daremo alla Chiesa il Papa che il Signore ha scelto», dice il cardinale maratoneta abituato a correre sulle lunghe distanze. «Il profilo del Papa emergerà dal dialogo fra porporati. Le divisioni fra schieramenti sono semplificazioni ispirate a criteri politici», ha sottolineato il cardinale Angelo Bagnasco in una intervista a Qn.

La necessità di confronto, anche informale, a piccoli gruppi o intorno ad una tavola, fa sì che non tutti i cardinali domani celebreranno, come invece è tradizione, la messa nella parrocchia romana nella quale sono incardinati. Al momento sono alcune le parrocchie che hanno fornito indicazioni in tal senso. E mentre nella Cappella Sistina e nei due alberghi che ospiteranno i cardinali, Santa Marta e Santa Marta vecchia, fervono i preparativi per il momento solenne che porterà alla scelta del nuovo Papa, resta il mistero dei cardinali elettori, ad oggi due, che ancora non sono arrivati a Roma. Non avendo comunque comunicato ufficialmente la loro assenza, i cardinali elettori restano 133 e il quorum per essere eletto Papa è sempre 89. I cardinali arriveranno a Santa Marta dalla sera di martedì 6 maggio alla mattina di mercoledì 7 maggio, prima dell’inizio della messa 'pro eligendo'. Quanto ai costi del conclave, una cosa non indifferente in un momento in cui le casse del Vaticano sono in sofferenza, sarà comunque la Santa Sede a farsene carico e non ci saranno "sponsor», come precisato dal portavoce Bruni.

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