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Il gip riapre le indagini sull'omicidio di Tinelli e Iannucci: chi erano Fausto e Iaio

Sono state riaperte le indagini sull'omicidio di Fausto e Iaio, i due ragazzi uccisi il 18 marzo del 1978 vicino al centro sociale Leoncavallo, a Milano. Lo ha deciso la gip Maria Idria Gurgo di Castelmenaedo, accogliendo la richiesta dei pm milanesi Leonardo Lesti e Francesca Crupi.

Chi erano Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci

Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, noto come Iaio, erano due giovani milanesi di 18 anni, attivi nel movimento di sinistra e frequentatori del centro sociale Leoncavallo. Il 18 marzo 1978 furono uccisi in un agguato a Milano, in via Mancinelli, da tre uomini armati. Il delitto, avvenuto due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro, è rimasto irrisolto e ha suscitato numerose ipotesi e indagini nel corso degli anni.
Fausto Tinelli, nato a Trento il 25 novembre 1959, si trasferì con la famiglia a Milano, nel quartiere Casoretto. Lorenzo Iannucci, nato a Telese Terme il 29 settembre 1959, si stabilì a Milano da bambino. I due si conobbero da piccoli e condivisero l'impegno politico e sociale, partecipando alle attività del centro sociale Leoncavallo, fondato nel 1975. Erano coinvolti in iniziative culturali e in campagne contro lo spaccio di droga nel quartiere, collaborando alla realizzazione di un dossier sull'eroina a Milano.

L'omicidio

La sera del 18 marzo 1978, Fausto e Iaio lasciarono il Leoncavallo per cenare a casa di Tinelli. Intorno alle 19:55, in via Mancinelli, furono avvicinati da tre uomini che aprirono il fuoco, colpendoli mortalmente. Iaio morì sul colpo, mentre Fausto spirò poco dopo in ospedale. L'arma utilizzata fu una pistola Beretta calibro 7,65.

Le indagini e le ipotesi

L'omicidio suscitò grande emozione e partecipazione: ai funerali parteciparono circa 100.000 persone. Le indagini iniziali si concentrarono su ambienti dell'estrema destra, in particolare sui Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), ma non portarono a risultati concreti. Alcune teorie collegarono il delitto al sequestro Moro, avvenuto due giorni prima, o alle attività di denuncia dello spaccio di droga condotte dai due ragazzi.

La riapertura dell'inchiesta

Nel gennaio 2024, la Procura di Milano ha riaperto l'inchiesta sull'omicidio di Fausto e Iaio, assegnando il fascicolo alla sezione distrettuale antiterrorismo. La decisione è stata sollecitata dal sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha inviato una lettera al procuratore capo Marcello Viola. Attualmente, il fascicolo è a modello 45, ovvero senza ipotesi di reato né indagati. La memoria di Fausto e Iaio è ancora viva nella società italiana, simbolo di un impegno giovanile per la giustizia e la legalità, e di una ferita aperta nella storia del Paese.

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