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Finale rock
per O'Scià

L'omaggio ai grandi cantautori, da Lucio Dalla a Umberto Bindi, da Fabrizio De André a Luigi Tenco e Ivano Fossati, è stato il leit motiv della tre-giorni di musica dell'edizione numero 10 di O'Scià, aperta giovedì da Claudio Baglioni, nel segno della melodia italiana, con Gigi D'Alessio, e chiusa, ieri sera, a colpi di rock ruggente, con Luciano Ligabue.
Proprio il rocker di Correggio aveva invitato Baglioni e Campovolo, una settimana fa, per Italia loves Emilia, e in quell'occasione Baglioni ha ricambiato l'invito, reclutando anche un altro pezzo di quella carovana della solidarietà per il suo piccolo, grande festival, organizzato a Lampedusa.

E così, sono sbarcati a O'Scià anche Giuliano Sangiorgi e Fiorella Mannoia, che si è confermata una vera signora della musica, nonostante le difficoltà pratiche, visto che i suoi abiti e gli strumenti della sua band non sono arrivati sull'isola, via mare, a causa del meteo avverso.

Tra i momenti da incorniciare, quest'anno, la performance dell'eclettico Neri Marcoré, che riesce sempre a passare con disinvoltura dalla profondità all'ironia, da un omaggio a De André, con 'Fiume Sand Creek', alla parodia di Fossati. E ancora, la scarica di adrenalina dei Litfiba, che hanno fatto ballare molti dei presenti sulla spiaggia della Guitgia, la gara di ugole di Baglioni e Massimo Ranieri su 'E tu' e 'Perdere l'amoré, le melodie mediterranee di Pino Daniele e la simpatia travolgente di Giorgio Panariello, che ha trascinato Baglioni perfino in un accenno della hit del Pulcino Pio.

La gaffe più divertente l'ha fatta Baglioni, quando ha chiamato Giuliano Sangiorgi con il nome di Ligabue, Luciano Sangiorgi. Oltre al fuoriprogramma che ha riguardato Fiorella Mannoia, ce ne sono stati altri, perché, si sa, sulle isole, e a Lampedusa in particolare, l'imprevisto è all'ordine del giorno. Baglioni ha ricordato che "sono tremila le persone mai arrivate da Porto Empedocle a causa di scirocco e mare grosso", prima di intervenire, durante l'esibizione di Massimo Ranieri, per chiedere se, in mezzo alla folla, ci fosse un ginecologo per un'urgenza al pronto soccorso, "forse per la gioia di un parto".

Se, come ha spiegato il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, proprio mettere al mondo un figlio, su quest'isola, è un serio problema, da domani almeno il pronto soccorso avrà una dotazione in più, proprio grazie a Baglioni e al ministero della Salute. Si tratta di una evoluta apparecchiatura per la risonanza magnetica whole body.
"Un segno concreto, di grande valenza simbolica - ha detto Baglioni - di quello che è il significato autentico e profondo di parole come integrazione, solidarietà e partecipazione".

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