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La Grande Guerra di Olmi
è una trincea minimalista

Quanta poesia nella guerra bianco e nero raccontata da Ermanno Olmi in 'torneranno i prati', nelle sale da giovedì con 01. Una guerra di trincea, piena di paura, di obbedienza cieca, di neve - quella degli altopiani di Asiago -, e di un'umanità povera, analfabeta, che non sa perché sta lì, con tanto di fucile in mano, tranne per il fatto che esiste una patria. E che si può morire per lei. Nel segno di un minimalismo esasperato, quello della neve e delle trincee e della musica di Paolo Fresu, le vicende di un gruppo di soldati che devo fare i conti con una guerra lontana mille miglia da quella di oggi. Una guerra, senza mediazioni e protezioni, senza droni, dove un ordine sbagliato ti getta fuori, bersaglio del più anonimo dei cecchini austriaci. Una guerra in cui non sei nulla, non conti nulla. C'è però chi da quella trincea è uscito lo stesso, invogliato da 10 lire da poter far avere alla famiglia, ed è uscito con la quasi sicurezza della morte (un sacerdote lo confessa e lo benedice, proprio come un condannato). Certo se si voleva far vedere i danni della guerra, come ha voluto fare Ermanno Olmi con questo film che il 4 novembre, anniversario dell'Armistizio, sarà visto in proiezioni evento in quasi 100 paesi di tutto il mondo, la prima guerra mondiale era la più adatta, la più cruda, la più concentrazionaria, quella dove si è avuta più paura. Dentro le trincee c'è gente di poche parole, persone, tranne gli ufficiali, non abituata a fare tanti ragionamenti. Contadini che sanno tutto di quelle piante piene di neve che circondano le trincee, che fanne palline di molliche di pane per farsi amico un topolino. Gente nei cui sogni ''non c'era certo la morte'', come dice uno di loro. Qualcosa che doveva pensare anche il padre di Ermanno Olmi a cui il film è dedicato. ''Ero bambino - ha detto il regista - quando lui raccontava a me e a mio fratello più grande, del dolore della guerra, di quegli istanti terribili in attesa dell'ordine di andare all'assalto e sai che la morte è li, che ti attende al bordo della trincea. Ricordava i suoi compagni e più volte l'ho visto piangere''. Nel cast del film: Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria, Camillo Grassi e Niccolo Senni.

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