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Apre a Parigi
il Museo Pierre Cardin

"Voglio lasciare al mondo l'eredità di uno stilista che si è fatto da solo, partendo da zero": Pierre Cardin, l'inventore del pret-à-porter, inaugura il suo museo della moda a Parigi, nel Marais, al numero 5 di rue Saint-Merri, a due passi dal Centro Pompidou, e lo battezza 'Passato-presente-futuro'. Un edificio antico, ex fabbrica di cravatte, oltre 2000 metri quadrati di superficie su tre livelli, dedicato alle sue collezioni di abiti, mobili di design e accessori, dagli anni Cinquanta a oggi, "tutta una vita di lavoro". In mostra, disposti in ordine cronologico, su manichini bianchi, ci sono 200 tra i suoi modelli più rappresentativi: dal cappotto nero stretto in vita realizzato nel 1951 al mantello rosso plissé del 1952, quando lo stilista italo-francese era sarto all'atelier di Christian Dior e lanciò il celebre tailleur Bar, emblema del 'new look': "In quel periodo non ero ancora Pierre Cardin - ha detto - non ero ancora uno stilista". Ecco gli abiti della sua prima sfilata di haute-couture nel 1953. Da allora quest'uomo instancabile e appassionato, con energia da vendere, non ha mai smesso di creare, inventare e lavorare, fondando un impero mondiale (ora in vendita) che va dalla moda alla ristorazione fino al teatro, passando per la profumeria e il settore alberghiero, e che lui stesso stima del valore di un miliardo di euro. "Non creo per nessuno in particolare - ha spiegato - penso a dei volumi, la notte. Immagino a occhi chiusi. Vedo delle silhouette. Allora accendo la luce. La spengo. Faccio degli schizzi. Dormo. Riprendo un foglio di carta. Sono in un mondo infinito e astratto". Negli anni Sessanta, Pierre Cardin rompe i canoni rigidi dell'alta moda, vuole democratizzare la moda: "la moda deve essere per tutti non per le élite". Così nel 1961 lo stilista nato nel 1922 a San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, e emigrato con la famiglia in Francia all'età di due anni, lancia il pret-à-porter, abiti confortevoli e eleganti al contempo, accessibili a tutti. Motivi geometrici, silhouette futuriste, colori accesi, caschi d'astronauta, il tutto ispirato alle avventure dello spazio. Dagli abiti-cerchio, alle giacche con i volant, fino alle minigonne in lana tagliate a striscioline. Ma anche cappelli dalle forme più strane, gioielli, scarpe, e qua e là i mobili, altra grande passione di Pierre Cardin, dal design sempre futurista. Questo nuovo spazio espositivo prende il posto di quello inaugurato nel 2006 a Saint-Ouen, nella banlieue parigina, che ha ormai chiuso i battenti. L' obiettivo è ripercorrere "la storia della passione creativa di Pierre Cardin", testimonianza dello "stile d'avanguardia e sempre in movimento dello stilista e del suo gusto per la sperimentazione". "Ho avuto la fortuna di realizzare tutto quello che volevo, senza bisogno di banche o mecenati - ha osservato Cardin - Sono stato un uomo libero da quando avevo vent'anni". E ha concluso: "Sono i giovani che fanno la moda non i vecchi. Io faccio parte dei vecchi ma sono rimasto giovane".

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