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Museo del Gioiello
il primo in Italia

Le parure di corallo rosa di Paolina Bonaparte, la spilla di diamanti e zaffiri di Renata Tebaldi, la Zip di Van Clift della Duchessa di Windsor, i meravigliosi ori dei Castellani: questi e molti altri i preziosi esposti nel Museo del Gioiello che si apre il 24 dicembre a Vicenza. Primo in Italia (e tra i pochi nel mondo), allestito in 410 metri quadrati ricavati nel cuore della Basilica Palladiana, cinquecentesco simbolo della città veneta, il Museo riunisce circa 400 pezzi, selezionati in prestigiose collezioni pubbliche e private, per illustrare la storia dei gioielli nel tempo e nelle culture. Il progetto museale, ideato e gestito dalla Fiera di Vicenza in partnership con il comune, ha lo scopo di promuovere l'universo culturale dell'oreficeria e della gioielleria, proponendone testimonianza di indiscutibile eccellenza in un percorso articolato in nove grandi sezioni. '' Il Museo - ha detto il presidente della Fiera di Vicenza Matteo Marzotto - è un progetto straordinario che premia e valorizza l'identità culturale di questa regione e il distretto orafo-gioielliero, una delle sue principali vocazioni produttive''. Ed è stato quindi pensato come un luogo ''dinamico e fruibile, dedicato tanto agli esperti quanto al grande pubblico e alle nuove generazioni: un luogo d'incontro che possa accogliere altri importanti eventi culturali di respiro internazionale''. In una Vicenza che alla vigilia di Natale inaugura due attesissime mostre nazionali ('Tuthankamon Caravaggio Van Gogh. I notturni nell'arte' e 'Antonio Lopez Garcia'), ecco dunque aprirsi anche al vasto pubblico degli appassionati questo scrigno di magnifici preziosi curato e diretto da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano e tra i maggiori esperti nazionali del settore. ''Il percorso non è nè crononologico, nè stilistico - ha spiegato la studiosa - ma un vero e proprio viaggio nell'universo del gioiello che va da reperti del VII secolo a.C fino alle espressioni più avanzate del design contemporaneo''. Il Museo , ha proseguito la Cappellieri, ''è stato pensato come un'esperienza della conoscenza e non come una testimonianza polverosa del passato e presenta il gioiello nelle sue molteplici sfaccettature''. Così l'antico dialoga con il contemporaneo e i capolavori etruschi o neoclassici sono affiancati dai gioielli più innovativi in 3D printing. Ecco quindi, in un allestimento inedito, le tematiche che si snodano attraverso nove sezioni: Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro. Rispondendo alle più recenti ricerche museografiche internazionali, le sale sono curate da eesperti come Aldo Bakker, Gijs Bakker, Bianca Cappello, Franco Cologni, Deanna Farneti Cera, Graziella Folchini Grassetto, Stefano Papi, Maura Picciau e Paolo Maria Guarrera, Alfonsina Russo e Ida Caruso. Una scelta curatoriale di forte impatto, che si propone di restituire la complessità semantica del gioiello con punti di vista molto eterogenei, introducendo il visitatore alla conoscenza di valori e contenuti articolati. Il Museo del Gioiello, che riconferma Vicenza quale polo culturale del settore, avrà spazi per esposizioni temporanee, mentre la rotazione biennale delle opere esposte, lo renderà un luogo da visitare con continuità anche per tutti.

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