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Cucinotta: un film cinese
difende il made in Italy

"I cinesi si meritano tutto il successo che hanno, come dicono loro in Cina c'è uno che decide e tutti fanno, da noi invece tutti decidono e nessuno fa niente" scherza ma non troppo Maria Grazia Cucinotta, che è la star del film di produzione italo-cinese 'Magic Card', le cui riprese sono iniziate oggi a Pavia e proseguiranno a Shanghai, dove si inserirà nel cast anche Arnold Schwarzenegger. Inevitabile, oggi, l'afflusso di curiosi sul set, in Borgo Basso, quando si è sparsa la voce dell'arrivo della nota attrice siciliana. Al centro della pellicola, tra i cui finanziatori c'è il proprietario della squadra di calcio del Pavia Xiadong Zhu, un traffico illegale di carte di credito tra l'Expo di Shangai 2010 e quello di Milano 2015 con un magnate cinese protagonista di grandi investimenti commerciali. Il ruolo della Cucinotta è quello di "un'imprenditrice che - spiega all'ANSA - lotta per difendere il Made in Italy e conservare la cultura italiana contro chi la vuole distruggere". Non è strano che un ruolo del genere arrivi proprio in una produzione cinese? "Niente affatto, anzi, questo - risponde Maria Grazia in una pausa tra un ciak e l'altro - è proprio il messaggio che vogliono dare: non ci sono solo loro che comprano, siamo noi che vendiamo: loro rispettano le regole e me ne sono resa conto dopo 8 anni di lavoro con la Cina. Si meritano tutto il successo che hanno, magari sono poveri, ma lavorano tutti e si portano a casa la pagnotta in modo dignitoso...chapeau!". Se i cinesi hanno dalla loro il rispetto delle regole e la voglia di lavorare, "per fortuna non hanno il nostro ingegno, quello - nota lei - non si può comprare". Ma da solo il genio italico non basta ed è proprio questo a far arrabbiare l'attrice, soprattutto da quando è diventata anche produttrice: "In questo paese prendere l'iniziativa ti uccide, ci dovrebbe essere meno burocrazia e più meritocrazia, invece - sottolinea amaramente - per chi vuol fare qualcosa di diverso è tutto difficile: nel cinema le banche non ti aiutano, le distribuzioni non ti appoggiano e in generale non siamo capaci di fare sistema perché nessuno considera che non supportare un film italiano è non supportare l'economia italiana". Per questo in futuro Cucinotta ha deciso di provare un nuovo modello produttivo: "Stiamo cercando - anticipa - di fare un progetto dove ci mettiamo in gioco tutti, chiedendo a tutti di mettersi in partecipazione, come si fa in altri paesi dove sono molto più patriottici di noi... da 1 a 10 noi siamo bravi zero a sostenere le nostre produzioni: se i francesi sono i primi noi siamo gli ultimi, eppure non siamo secondi a nessuno: abbiamo le opere d'arte più belle, le invenzioni più straordinarie, ma non riusciamo a creare un business". La stessa passione che mette nel lavoro Maria Grazia la investe nel supporto alle associazioni di volontariato: l'ultima campagna che la vede protagonista, in occasione della Giornata Mondiale dell'Autismo, è a favore della Fondazione Oltre il Labirinto per migliorare la vita dei bambini affetti da autismo. L'attrice è madrina della Fondazione che vuole costruire il primo esempio europeo di cohousing per autismo. Il Villaggio, che sta nascendo a Godega di Sant'Urbano (Treviso), è pensato come una struttura lavorativa, terapeutica e, in futuro, anche residenziale dove le persone autistiche non saranno isolate ma potranno restare vicino alle loro famiglie. Inoltre, grazie al supporto di operatori, psicologi e volontari, i soggetti autistici saranno aiutati a inserirsi nella comunità. Un obiettivo da raggiungere attraverso una campagna di raccolta fondi con SMS solidale al 45505 "perché dove non interviene lo Stato - sottolinea - dobbiamo essere solidali noi cittadini".

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