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Sipario su Girls, serial cult della Hbo

Sipario su Girls, serial cult della Hbo

Sipario su Girls, il serial cult della Hbo sul cui set newyorchese quest’estate ha lavorato anche Malia Obama. La saga in chiave Millennials di quattro amiche nella New York post-recessione si concluderà' nel 2017, al traguardo della sesta stagione.
«Il fatto che io stia per compiere 30 anni chiude un ciclo»,
ha spiegato la Dunham che ha scritto il primo copione di «Girls"
quando ne aveva 23. Intanto la nuova e quinta stagione arriverà
sul piccolo schermo Usa il 21 febbraio tra commenti di critica e
pubblico che, proprio come accadde per Sex and the City, lo show
a cui è spesso stato paragonato, la serie ha ampiamente fatto
il suo corso ed è arrivata l’"ora di crescere».
Aiuta il fatto che Lena ha altre cose per le mani: tra
l'altro sta sviluppando, sempre per HBO, un nuovo serial
intitolato «Max» ambientato nel 1963 in una rivista e imperniata
sui temi del femminismo di «seconda ondata». C'è poi chi dice
che, dopo aver scritto per quattro stagioni uno show imperniato
essenzialmente su se stessa, e aver dato alle stampe a 28 anni
una autobiografia multimilionaria, la stessa Lena forse ha
esaurito materiale e vena creativa.
C'è anche da dire che «piccole donne cresconò e se da
adulte le loro avventure non diventano molto più banali, è
finalmente entrata nei binari del mondo degli adulti quella dei
loro fan. La quinta stagione, dove con Lena nella parte di
Hannah tornano a recitare Allison Williams, Jemima Kirke, e
Zosia Mamet vede le quattro protagoniste svoltare anche loro,
con Hannah in una nuova relazione con Fran (Jack Lacy) e Shosh
(Mamet) che si trasferisce in Giappone.
Per HBO «Girls» è stata una garanzia di premi ad ogni
tornata degli Emmy: ha vinto il primo nel 2012 per il casting e
le sue giovanissime star hanno usato il programma come
trampolino per la nuova A-list di Hollywood. Nel 2013 Girls ha
vinto un Golden Globe. Il personaggio di Hannah fu definito «la
voce di una generazione» e la stessa serie divenne un simbolo,
temuto dai genitori e adorato dai coetanei, del modo di vivere
comicamente confuso, sessualmente e professionalmente
frustrante, dei ragazzi approdati alla maggiore età nel bel
mezzo della crisi economica.

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