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Il simbolo è quella lapide scritta in quattro lingue

Il simbolo è quella lapide scritta in quattro lingue

Palermo

L’annuncio del ministro Franceschini esalta per Palermo un percorso eccezionale che ha tra le sue date simbolo quella del 3 luglio 2015, quando a Bonn il Comitato del Patrimonio mondiale dell’Unesco ha dichiarato l’itinerario Arabo-Normanno “Patrimonio mondiale dell’umanità”. Una dimensione culturale unica nel suo genere ed esclusiva che si caratterizza per l’unione di due mondi opposti: quello arabo-musulmano e quello normanno-cattolico.

Quella di ieri, peraltro, segue la proclamazione di Palermo a Capitale italiana dei giovani 2017. Mentre il prossimo anno sarà anche quello di Manifesta12, Biennale europea itinerante per l’arte contemporanea. «Questo riconoscimento – ha detto il sindaco Orlando – conferma lo straordinario momento di rinascita della nostra città e il suo essere divenuta capitale del dialogo e dell’arricchimento tra le culture, che è la base di una Cultura che guarda al futuro».

Fra le attività previste per il prossimo anno spiccano la realizzazione di una piattaforma telematica “cultura e tempo libero” all’interno del programma Pon Metro, con l’obiettivo di realizzare un Portale del Territorio sul patrimonio artistico e monumentale, naturalistico, eno-gastronomico, le strutture ricettive e di ristoro, gli eventi culturali e ricreativi; mettere a sistema delle risorse culturali riguardanti orari e modalità di accesso a teatri, monumenti, strutture sportive, biblioteche; realizzare un sistema di prenotazione dei servizi turistici, in grado non solo di proporre soluzioni tradizionali (trasporto, vitto, alloggio e itinerario) ma anche di valorizzare i prodotti del territorio.

E poi la riorganizzazione funzionale degli spazi culturali, secondo il criterio dei “Poli”: il Polo Teatrale che comprende fra gli altri il Montevergini, il Garibaldi, la Sala De Seta, lo Spasimo; il Polo Espositivo con Gam, Palazzo Ziino, Zac, Ecomuseo del Mare; il Polo Archivistico-bibliotecario con Biblioteca Comunale e Archivio Storico.

Palermo per la sua storia e il suo presente è espressione delle diverse culture europee che dialogano con il mondo arabo e, anche, «capitale mediorentale dentro la complessa cultura europea», indicata come «città-mosaico, di cui ogni tessera è espressione di mondi diversi», città-link, «votata alla costruzione sincretica di processi interculturali». Simbolo di questa condizione è la Lapide Quadrilingue, custodita nel Palazzo della Zisa: una stele funeraria datata 1149, in giudaico, latino, greco e arabo che integra i diversi sistemi di datazione del mondo e dimostra la multietnicità della corte di Ruggero II e il rispetto per tutte le religioni e tutti i popoli che abitavano la Sicilia; e lo è anche la convivenza del culto della patrona Santa Rosalia con quello del Santo Nero Benedetto il Moro.

La promozione della Carta di Palermo, l’istituzione della Consulta delle Culture «e il processo di liberazione dal condizionamento culturale della mafia pongono il tema dei diritti come presupposto politico degli interventi culturali». Non solo dunque tutela e conservazione dei monumenti ma, anche, «valorizzazione delle relazioni tra passato, presente e futuro nelle produzioni artistiche: una visione del contemporaneo non vincolata dalla forza della storia ma che usa la stessa come materia per la sua rigenerazione; rafforzata dalle mescolanze e dal confronto internazionale fuori e dentro la città».

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Le reazioni

Riconoscimento e stimolo

La scelta di Palermo ha provocato tante, entusiaste, reazioni. A cominciare dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta: «È una bella soddisfazione per la città. Una scelta che farà incrementare il turismo a Palermo e in Sicilia. Noi daremo il nostro contributo per trasformare questa nomina in qualcosa di veramente importante».E il presidente del Senato Pietro Grasso ha twittato: «Complimenti alla mia Palermo. Ripartiamo dalla bellezza della nostra storia, dei paesaggi, della nostra terra». Un tweet anche da Davide Faraone, sottosegretario alla Salute: «Lo siamo da millenni, capitale della Cultura, in Italia nel mondo. Oggi arriva il giusto riconoscimento per Palermo».E Gianpiero D’Alia, presidente della Commissione per le questioni regionali, sottolinea la storia «di una città che nei secoli si è arricchita grazie all’incontro di popoli e culture che si sono integrate tra loro».Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, esprime compiacimento: «È una bellissima notizia che premia le scelte di una città che già da tempo ha deciso di investire nella cultura e soprattutto nel cambiamento culturale».

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