Partita a Sanremo la 43esima edizione del Premio Tenco, tra riconoscimenti e musica d’autore suonata dal vivo.
Sul palco del Teatro Ariston, Vinicio Capossela, Manuel Agnelli, Enzo Gragnagniello, Rancore e Daniele Silvestri. Ad aprire ufficialmente la rassegna è stato Achille Lauro, oggetto nei giorni scorsi di una polemica tra il Club Tenco, organizzatore della rassegna, e la famiglia di Luigi Tenco.
"Sono al corrente delle polemiche - ha commentato Achille Lauro - ma forse a qualche persona fa strano pensarmi al Tenco perché non si conosce il percorso che ho fatto, tra canzoni pianoforte e voce o anche elettronici. Potrà sembrare strano, ma io sono un cantautore, scrivo le mie canzoni sui fogli di carta di un blocco. Non vengo da un genere, ho trent'anni e sto al passo con la musica contemporanea. Forse con Luigi Tenco ho in comune una cosa, essere incompreso. Ascoltate le mie canzoni".
Solo qualche settimana fa, Achille Lauro aveva fatto sapere di volersi rimettere in gioco ancora una volta, definendo le classificazioni per generi musicali «solo gabbiette per topi».
"Non sono passato dalla trap alla canzone d’autore - ha spiegato Achille Lauro - sto semplicemente seguendo un percorso che tocca diversi modi di fare canzone. Chitarra e voce nelle mie canzoni ci sono sempre state, poi quest’anno sono passato ad un modo più punk. Nella mia discografia, fino ad oggi, ho sempre fatto quello che mi veniva in mente".
Il titolo dell’edizione 2019 della rassegna è 'Dove vola colomba bianca', "con l’obiettivo - fanno sapere dal Club Tenco - di proporsi come memoria storica della canzone italiana dal 1951 (anno della prima edizione del Festival di Sanremo) fino ai giorni nostri".
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