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Il messaggio di Tahar Ben Jelloun ai giovani: "Siate sardine, non pecore"

Tahar Ben Jelloun

Viviamo in un'epoca dove il tempo è stato recuperato con grande velocità. Tutto oggi va così veloce, tutto precipita, inoltre, con una violenza che proviene dalla rivoluzione tecnologica dei social sempre più presenti nella vita quotidiana della popolazione. Così l'informazione viene comunicata in tempo reale, ma ciò non impedisce la diffusione che false notizie s'intrufolino nella trama degli eventi. Siamo presi in un vortice in cui l'intelligenza umana non controlla più completamente ciò che accade. La nostra vita non ci appartiene più. Anche se rimaniamo vigili, anche se con cautela utilizziamo questi strumenti d'informazione e di comunicazione, non siamo del tutto certi di agire in piena libertà, con il nostro libero arbitrio, con le nostre scelte. Poiché, per l'appunto, tutto è predisposto affinché le nostre azioni siano guidate da meccanismi di cui non abbiamo una sufficiente conoscenza.

Ciò che si presenta al mondo attraverso la pubblicità come un progresso è in realtà un non progresso, nella misura in cui l'intelligenza dell'uomo è stata soppiantata dall'Intelligenza Artificiale, quella dei robot e degli algoritmi.

Quest'epoca subisce l'influenza. Siamo condizionati da queste macchine che impigriscono la nostra memoria e che facilitano il contatto con gli altri, che ci guidano per darci la sensazione che scegliamo questo o quell'oggetto di cui abbiamo bisogno. In fondo, queste macchine riescono a convincerci che necessitiamo di un determinato oggetto di consumo e ci inducono ad acquistarle facendolo pervenire direttamente a casa nostra. Non abbiamo più bisogno di andare al mercato. Il mercato abita dentro di noi. Il mercato viene da noi e guida le nostre scelte. L'importante è consumare cose di cui non abbiamo una grande necessità.

L'America è stata, da sempre, un continente il cui scopo è quello di dominare economicamente e anche culturalmente il mondo. Vi do alcuni esempi relativi al secolo scorso: una bibita gassata con un gusto particolare è riuscita ad imporsi in tutto il pianeta. Non troverete, ad esempio, magari una bottiglia d'acqua in un luogo desertico ma troverete una bottiglia di Coca-Cola. Questo marchio ha conquistato il mondo. Non c'è un solo paese che sfugga. Accade la stessa cosa con il cibo veloce. Avete dei Mac Donald dappertutto (anche se l'Italia con la sua pizza sembra resistere). E la stessa cosa accade con un marca di sigarette. Marlboro è la sigaretta che il pianeta fuma. Questa sigaretta può provocare il cancro eppure tutti i fumatori del mondo la comperano. Oggi l'IPhone creato da Steve Jobs è diventato l'apparecchio planetario. Quando i cinesi e i coreani hanno provato a introdurre i loro telefoni, sono stati attaccati nel peggior dei modi. Una guerra commerciale accompagna questo dominio. Sono esempi che fanno riflettere. La nostra ragione, il nostro discernimento, la nostra libertà sono stati confiscati dal grande capitalismo planetario.

I metodi per imporsi sono stati studiati scientificamente. Nulla è stato lasciato al caso. Tutto è stato progettato. Vedete come l'IPhone avanza: mentre vi propongono l'ultimo modello, ovviamente più caro del precedente, si lavora per rendere obsoleto quello precedente. Steve Jobs è morto ma non il suo sistema che gli sopravvive e gli sopravviverà per molto tempo ancora. È in questo senso che vi chiedo di rimanere vigili, di non cadere nei tranelli messi in atto dal dominio culturale e economico. Siate delle “sardine”, voglio dire solidali, non siate “pecore” delle quali fanno ciò che vogliono.

L'intelligenza è la capacità che ha l'uomo di adattarsi a nuove situazioni, inedite. Oggi siamo di fronte a questo adattamento: dovremmo dunque abbandonare il nostro ragionamento e accettare tutto oppure far funzionare la nostra capacità di dubitare e di rimettere ogni cosa in questione? Sta a voi la scelta. A voi scegliere il vostro destino in mano e non diventare schiavi dei tempi moderni.

L'Italia è un paese magnifico. Il 50% del patrimonio artistico mondiale si trova nel vostro paese. Vivete fianco a fianco con le opere d'arte di un'inestimabile importanza, Avete la fortuna di essere eredi di questo patrimonio. Sta a voi farlo vivere, proteggerlo, difenderlo. È attraverso la cultura che una società resiste al dominio e alla schiavitù. Solo la cultura può salvare l'umanità dai pericoli che la minacciano. Senza evocare l'ignoranza, il fanatismo, il razzismo e la ristrettezza delle menti, penso al clima che è ammalato. Non possiamo più vivere consumando sempre. Quello che il dominio economico persegue è fare di noi dei consumatori permanenti. Ora, consumando, facciamo accelerare sempre di più le fabbriche, e questo produce sempre più inquinamento. Consumare vuol dire inquinare. Il patrimonio culturale e di civiltà del nostro pianeta, nel momento in cui lo inquiniamo, si ritrova anch'esso in pericolo. Bisogna prendere coscienza di questa minaccia. La vita non è più un fiume tranquillo. È un corso d'acqua tumultuoso, pieno di violenza. Alcuni utilizzano questa violenza per diffondere paura e odio.

A volte, e da qualche tempo, la democrazia fa nascere fenomeni aberranti. Ora per l'appunto la democrazia non è una tecnica - il fatto di votare - ma è anche una morale. I partiti xenofobi emergono per veicolare la responsabilità di questa violenza sugli stranieri, gli immigrati, soprattutto quando essi sono musulmani. L'Islam, religione monoteista allo stesso titolo che il cristianesimo e il giudaismo, oggi è percepito come un'ideologia totalitaria e persino terrorista. Tutti i partiti di estrema destra che hanno ottenuto molti voti in Europa hanno utilizzato l'Islam, la paura dell'Islam che si è amalgamato con l'islamismo ideologico.

La vostra vigilanza deve essere attenta in tutte le direzioni. Che si tratti della salute del pianeta, contro la società di consumo eccessivo o contro la criminalizzazione dell'immigrazione in genere, dovete mettere la vostra intelligenza nella bellezza delle cose, nei valori di umanesimo, di solidarietà e di aiuto reciproco. L'egoismo globale è contro-producente. Siamo tutti simili e tutti differenti. Vivere insieme in questa diversità, nell'accettazione di ciò che è differente, è il modo più umano, più positivo di fare progredire l'umanità verso un'eternità di bellezza e poesia.

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