Ha chiuso il suo esordio a Sanremo al 14esimo posto. Inutile nasconderlo: un pizzico di delusione c’è. Alberto Urso, in virtù della spinta data dalla vittoria di “Amici” arrivava all’Ariston tra i favoriti, ma la sua “Il sole ad Est” non ha convinto. E se il televoto di sabato (dove è arrivato secondo dopo Gabbani, 13esimo per la demoscopica) ha premiato il tenore-pop messinese, così non è stato per le classifiche degli orchestrali (l’hanno piazzato 13) e per i giornalisti (addirittura ultimo venerdì e terz’ultimo sabato, inaccettabile e quasi persecutorio). E qui forse si apre un altro fronte: la gestione dell’entourage ha lasciato ombre. Alberto è stato “blindato”, con atteggiamenti quasi da star (uno dei pochissimi a non andare in sala stampa per le interviste). Eccessivo per un ragazzo di 22 anni che avrebbe dovuto vivere questa esperienza con la freschezza della sua età. Tanto che a un certo punto è stato proprio Alberto a rompere gli argini e ad andarsi a prendere l’abbraccio dell’Ariston in platea.