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Il Dizionario del dialetto Siciliano in edicola dal 23 ottobre con la Gazzetta del Sud

Dal 23 ottobre in edicola, in abbinamento con la “Gazzetta del Sud”, sarà finalmente disponibile il Dizionario del dialetto Siciliano di Vincenzo Nicotra, pubblicato per la prima volta nel 1883, che Edizioni Grifo, a distanza di oltre un secolo, ripropone in una veste editoriale moderna che ne garantisce e ne facilita la lettura e la comprensione, pur mantenendo invariati ovviamente i contenuti e le parole originali.

Un’opera di 580 pagine contenenti migliaia di voci con relativo significato, arricchite da citazione di esempi, proverbi e modi di dire, un immenso patrimonio di cultura popolare della nostra regione. Più il mondo si fa grande e globalizzato, più si sente la necessità di un rifugio sicuro: il parlare conosciuto della nostra infanzia, i luoghi che ci hanno visto crescere, l'atmosfera rassicurante della casa, della famiglia, dove una volta convivevano nonni, genitori, zii, nipoti.

Il ritorno al dialetto è più che mai avvertito nella società odierna. Anche il mondo dello spettacolo, che coglie la sensibilità popolare, utilizza le lingue locali per trasmettere emozioni. La televisione, la radio, ma soprattutto il cinema rendono “affreschi di vita comune” con situazioni e personaggi che si esprimono in dialetto: ad esempio il regista Tornatore, nel film Baaria, fa utilizzare ai protagonisti uno stretto dialetto siciliano; Camilleri, nella sua famosissima serie editoriale di Montalbano, sdogana alcuni termini dialettali che diventano di uso comune.

La parlata siciliana, tipica dei suoi romanzi, ha dato non pochi problemi ai traduttori e ha trasformato molte parole in veri e propri segni distintivi della sua scrittura: basti pensare a “cabasisi” o a “babbiare”, un verbo che col tempo è addirittura entrato nel vocabolario italiano.

Nel volume sono state anche inserite alcune immagini ottocentesche relative ai luoghi e al periodo in cui l’autore sviluppò la sua ricerca lessicografica. Così, il Dizionario acquista nuova forza e nuova luce nel far rivivere, con i lemmi che lo costituiscono, una realtà che è quella di un mondo preindustriale, legato, come nei millenni precedenti, alle attività manuali dell’agricoltura e dell’artigianato: un mondo che sembra lontanissimo nel tempo ed è, invece, solo il nostro ieri.

Chi ama il dialetto e chi ne apprezza la rustica spontaneità scoprirà che questo è un libro da leggere, più che un dizionario da consultare; vi riconoscerà quel grande respiro della storia di un popolo in cui confluiscono le sue tradizioni, le sue passioni e le sue tragedie, puntualmente espresse dalle sue stesse parole che costituiscono uno tra i dialetti più conosciuti e apprezzati nel mondo.

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