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Premio Strega, la pattuglia cresce. E c'è una candidatura siciliana

Dopo il colpo di scena di Nicola Lagioia, che ha annunciato "un passo di lato", il giovane catanese Mattia Insolia, proposto da Fabio Geda. Ma da qui al 5 marzo sono attese tante sorprese

Un emergente. Lo scrittore Matteo Insolia, 25 anni

La corsa allo Strega è appena iniziata ma riserva già i primi colpi di scena. Uno dei presunti favoriti, Nicola Lagioia, con un annuncio sui social network ha scelto di fare «un passo di lato», decidendo di non gareggiare con La città dei vivi, edito da Einaudi (Lagioia aveva vinto nel 2015 con “La ferocia”). Una mossa che cambia le carte in tavola e apre a nuovi colpi di scena. Ad oggi i libri proposti in gara dagli “Amici della Domenica” sono quindici e fra questi il favorito sembra essere Emanuele Trevi con Due vite edito da Neri Pozza e proposto in gara dal vincitore dello Strega Francesco Piccolo. Sarà un’abbinata propizia per il traguardo finale?

Sono in gara anche – lo avevamo annunciato alcuni giorni fa, commentando le prime candidature – Loredana Lipperini (La notte si avvicina, Bompiani) candidato da Romana Petri, Antonella Lattanzi (Questo giorno che incombe, HarperCollins) proposto da Domenico Starnone, Paolo Di Stefano (Noi, Bompiani) candidato dal linguista Luca Serianni, mentre Daria Bignardi sostiene la candidatura de I divoratori di Stefano Sgambati (Mondadori). E ancora, ecco Marilù Oliva con Biancaneve nel Novecento (Solferino) proposto da Maria Rosa Cutrufelli, Alessandro Gazoia con Tredici lune (Nottetempo) proposto da Gaia Manzini, Sabrina Ragucci con Il medesimo mondo (Bollati Boringhieri) sostenuto da Maria Teresa Carbone, Alessandro Raveggi con Grande Karma (Bompiani) presentato da Giorgio Van Straten, Isabella Schiavone con Fiori di mango (Lastaria) candidato da Giulia Ciarapica, Patrizia Busacca con Madri gotiche (Linea edizioni) proposto da Giorgio Amitrano, Benedetta Cosma con Orgoglio e sentimento (Armando Editore), dove tra l’altro si racconta della prima donna Presidente della Repubblica italiana, candidato da Antonio Augenti e infine, Aurelio Picca, con Il più grande criminale di Roma è stato amico mio, già il quarto libro in gara per la casa editrice Bompiani e proposto dallo “stregato” Edoardo Nesi.

Anche Ponte alle Grazie si presenta con una doppia candidatura molto interessante. La messinese Nadia Terranova – già nella cinquina del Premio con “Addio fantasmi” nel 2019 – ha proposto in gara Cara pace di Liza Ginzburg con parole importanti: «Se la famiglia è un’istituzione sociale, un romanzo famigliare è sempre un romanzo politico: racconta i tic e le nevrosi dei legami dentro cui ci ingabbiamo da soli o da cui ci dimeniamo per liberarci, legami fondativi delle relazioni che avremo con il mondo […] Ginzburg fa una letteratura di piccole storie e grandi dolori – scrive Terranova – crea un mondo intimo e totalizzante a partire da “un’infanzia esplosa”, un abbandono, una ferita originaria».

Ed ecco anche, per Ponte alle Grazie, Gli affamati dell’esordiente catanese 25enne Mattia Insolia, candidato da Fabio Geda con queste parole: «Insolia consegna al lettore le chiavi di una certa periferia urbana ed esistenziale. Lo invita ad abitare la giovinezza, la solitudine e la rabbia di Antonio e Paolo, i fratelli protagonisti, così da capire, o anche solo intuire, la giovinezza, la solitudine e la rabbia di una parte del Paese e del nostro presente». Proprio da Catania, in piena zona arancione, l’autore raggiunto telefonicamente, dichiara alla Gazzetta: «Mi sento molto emozionato, mi godo il momento. Fabio Geda ha preso questa iniziativa e, con il sostegno della casa editrice, è diventata realtà. Comunque vada, mi sento fortunato – continua Insolia – Lo Strega è lo Strega, non voglio avere alcuna aspettativa e non voglio farmi illusioni di alcun tipo. Una cosa è certa, essere lì in mezzo, nel medesimo elenco di autori, accanto Emanuele Trevi, Antonella Lattanzi, Loredana Lipperini è molto significativo. Da lettore mi sono nutrito delle loro parole».

Ma come detto siamo solo all’inizio, è ancora presto per tirare le somme e sino al 5 marzo ogni lunedì sarà possibile proporre nuove candidature. Sono attese almeno altre tre candidature di peso e prestigio: Teresa Ciabatti con “Sembrava bellezza” (Mondadori), Silvia Avallone con “Un’amicizia” (Rizzoli) e Donatella Di Pietrantonio e il suo “Borgo Sud” che potrebbe essere il nome forte di casa Einaudi. E ancora, potrebbero entrare in gara Carmen Pellegrino (“La felicità degli altri”, La Nave di Teseo), Giulia Caminito (“L’acqua del lago non è mai dolce”, Bompiani) e Andrea Bajani (“Il libro delle case”, Feltrinelli) mentre Paolo Zardi dovrebbe rappresentare Giulio Perrone Editore con “Memorie di un dittatore”. Del resto, il valore assoluto dello Strega è quello di concedere una vetrina nazionale, un posto al sole a libri che altrimenti verrebbero schiacciati dal flusso costante di uscita in libreria e talvolta consegnano piccole rivelazioni.

Così, una volta terminate le candidature si metterà in moto la macchina organizzativa guidata da Stefano Petrocchi: il 22 marzo sarà resa nota la dozzina dei semifinalisti scelti dal comitato tecnico, il 10 giugno si terrà la votazione per la cinquina e l’8 luglio la serata finale al Ninfeo di Villa Giulia, come da tradizione (Covid permettendo, ovviamente). E alla fine, ne resterà soltanto uno.

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