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Tra studi e divulgazioni: venite, seguiamo Dante!

Dalla più dettagliata biografia al viaggio sulle tracce della Commedia, dalla selva oscura alla "realtà aumentata"

A muoversi nel «gran mar» della letteratura dantesca si comprende il fervore rinnovato degli studi ermeneutici e divulgativi, tra narrativa e saggistica, che a 700 anni della sua morte omaggiano un Dante-icona che non smette di affascinare. Noi abbiamo scelto queste letture.
È un racconto rigorosamente documentato ma strutturato narrativamente quello dello storico Alessandro Barbero, ordinario di Storia medievale all’Università del Piemonte Orientale, in Dante (Laterza, pp. 361, euro 20) per raccontare un uomo del suo tempo.

La famiglia d’origine, la partecipazione alla battaglia di Campaldino, l’amore, gli amici, gli studi, gli interessi, gli affari, e la politica, le delusioni, la disperazione, e gli ultimi anni di Ravenna, scanditi in ventuno capitoli (le note assai curate e l’amplissima bibliografia sono in calce al volume) che chiariscono molti punti oscuri della vita di Dante. Ha scelto una delle espressioni dantesche più note di Dante, per incarnare la speranza, Aldo Cazzullo, per il suo A riveder le stelle (Mondadori, pp. 278, euro 18), un racconto suggestivo che costeggia l’Inferno sino a quando, uscendo da quel buio, il poeta può, con sollievo, «riveder le stelle». E l’autore esalta il «poeta che inventò l’Italia, perché l’Italia ha questo di straordinario, non è nata dalla politica o dalla guerra. È nata dalla cultura e dalla bellezza. È nata da Dante e dai grandi scrittori venuti dopo di lui».

Percorre l’Italia L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia (La nave di Teseo, pp. 1220, euro 30, in collaborazione con la Società Dante Alighieri) di Giulio Ferroni, ordinario emerito della Sapienza di Roma e raffinato critico letterario. La sua è una minuziosa mappatura della grandissima varietà dei luoghi presenti all’interno della Commedia, «pieni di vita o di disgregato silenzio, rinnovati o franati, luoghi della vita e della poesia». Un pellegrinaggio fisico e letterario attraverso l’Italia, un racconto/diario che inizia nel segno di Virgilio, dalla sua tomba a Mergellina, ed è un «confrontarsi con la letteratura come totalità».

Parla di “realtà aumentata” nel suo Dante. Storia avventurosa della Divina Commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata (Il Saggiatore, pp. 200, euro 18) Alberto Casadei, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Pisa e coordinatore del Gruppo Dante dell’Associazione degli italianisti. Il volume di Casadei, che sta lavorando al convegno che si terrà a Forlì a maggio (Covid permettendo), è una biografia “intellettuale”, che tra indagine storica e analisi poetica ripercorre il viaggio del poema, dalla prima circolazione nelle mani di Boccaccio e Petrarca fino alle più recenti riletture, letterarie, artistiche e informatiche.

E a proposito di realtà aumentata della Commedia, che ha ispirato tanti autori (restano indimenticati “Inferno” di Dan Brown, Mondadori, 2013, e “Dannati” di Glenn Cooper, Narrativa Nord, 2015), Luca Tarenzi, a riprova della sorprendente capacità mitopoietica della Commedia, nel suo L’ora dei dannati. L’abisso (Giunti, pp. 416, euro 16), primo volume di una trilogia “infernale”, immagina un altro viaggio, quello di Virgilio che dopo aver lasciato Dante non può tornare nel Limbo: è bloccato nell’Inferno dove cinque dannati vogliono evadere. Perché anche nella disperazione e nell’oscurità totale rimane l’anelito alla libertà.

Hanno un impianto fortemente educativo, perché conoscere Dante significa scoprire l’umano e conoscersi umani, i volumi di due docenti, Franco Nembrini e Enrico Castelli Gattinara. Nembrini, che ha fatto parte della Consulta nazionale di pastorale scolastica della Cei, ha scritto In cammino con Dante (Garzanti, pp. 280, euro 16), che ripercorrendo la trasmissione televisiva sulla Divina Commedia da lui condotta su TV2000, insiste sulla misericordia, sul miserere all’inizio del percorso di Dante, la chiave di volta di tutto. Castelli Gattinara, protagonista di “Scuola di felicità”, la docu-fiction di Sky con la regia di Veltroni, in Come Dante può salvarti la vita. Conoscere fa sempre la differenza (Giunti, pp. 240, euro 16) punta alla conoscenza come strumento di salvezza per coinvolgere emotivamente gli adolescenti cui si rivolge ogni giorno.

Nell’ampia offerta di riletture di Dante, dalle illustrazioni ai giochi da tavolo (segnaliamo per tutti il Gioco dell’Oca sulla Commedia della Sei, allegato all’edizione rinnovata dell’opera di Dante Alighieri), pregevole il testo, con un ricco apparato iconografico, di Laura Pasquini Pigliare occhi per aver la mente. Dante, la Commedia e le arti figurative (Carocci editore, pp. 284, euro 24), un titolo tratto dal canto XXVII del Paradiso, per guardare, con gli occhi di Dante, mosaici, dipinti, affreschi, sculture viste da lui stesso. E che sicuramente catturarono la sua attenzione e finirono per influenzare l’ampio repertorio figurativo del suo poema immaginoso.

Sarà in libreria il 20 maggio L’ultima magia. Dante 1321 (Guanda, pp.250, euro 17), romanzo postumo di Marco Santagata, raffinato dantista recentemente scomparso che al sommo poeta ha dedicato tante pagine appassionate (curatore, inoltre, delle opere di Dante nell’edizione Meridiani Mondadori). E l’ultima “magia” dello studioso è quella di restituirci un Dante che si muove nelle trame degli intrighi politici e delle famiglie potenti del Medioevo. Il poeta è in esilio e vive con la famiglia a Ravenna quando, nel 1321, su richiesta di Guido Novello da Polenta si reca a Venezia per un’ambasceria al Gran Consiglio. Un viaggio che sarà l’occasione per ricordare pezzi ma anche misteri della sua vita, compresi l’aura di negromante che avvolge il poeta e un altro grande amore, non solo per Beatrice.

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