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Autunno a colpi di... best seller

Attesissimi Stephen King (con un noir), Ken Follett e il re del crime “freddo” Jo Nesbø. Ma anche Banana Yoshimoto e Hilary Mantel

Siete pronti a far spazio sui vostri comodini? Se avete sfruttato l’estate per recuperare le letture arretrare e riordinare gli scaffali, tenetevi pronti per una nuova carica di libri pronti a sbarcare nelle librerie italiane.
Si ricomincia con il grande ritorno dell’autrice best seller mondiale Paula Hawkins, con Un fuoco che brucia lento (Piemme, tr. Barbara Porteri, pp. 320, euro 19,90) chiamata a confermare le atmosfere claustrofobiche e la grande suspense de “La ragazza del treno”. Al centro della storia si annuncia un incrocio di bugie e sospetti con tre donne protagoniste che si trovano in un punto critico della propria vita, schiacciate dal giudizio altrui e dal peso delle conseguenze delle proprie azioni.
Due volte vincitrice del prestigioso Man Booker Prize con la sua trilogia storica sui Tudor, l’autrice inglese Hilary Mantel si racconta in una toccante autobiografia, I fantasmi di una vita (in uscita oggi, edita da Fazi, tr. Susanna Basso), un memoir ora ironico ora struggente che ha messo d’accordo la critica, un resoconto «molto poco ortodosso di ciò, che nella vita interiore, è essenzialmente indicibile», citando Joyce Carol Oates. L’autrice, inclusa fra le cento persone più influenti al mondo, voltandosi indietro ci consegna una testimonianza di forza, carattere e speranza. Cresciuta nell’Inghilterra rurale fra perdita e malattia, eppure da tutto ciò fiorirà una scrittrice dal talento cristallino.
Sempre oggi torna sugli scaffali Banana Yoshimoto con Su un letto di fiori (Feltrinelli, tr. Gala Maria Follaco) trasportandoci in una cittadina a strapiombo sull’oceano, in cui gli Ohira gestiscono un b&b e hanno adottato Miki, una bimba ritrovata in spiaggia su un letto di alghe. Una storia delicata, nel segno della speranza.
Dovremo aspettare sino al 7 settembre per Gelosia (pubblicata da Einaudi Stile Libero, tr. Eva Kampmann), la prima raccolta di racconti dello scrittore norvegese Jo Nesbø, il re del crime scandinavo, che per una volta mette da parte il suo celebre e maledetto ispettore Harry Hole, muovendosi in un dedalo di short stories che ruotano attorno alle ossessioni e al mostro verde che il bardo Shakespeare, prima di tutti, ha saputo narrare.
Il 9 settembre ecco La luce cieca di Stuart Evers (Bollati Boringhieri, tr. Silvia Manzio, pp. 640, euro 20) in cui due generazioni di famiglie inglesi si incrociano sulla pagina fra sogni e speranze. Con gli eventi storici in sottofondo – il terrorismo da un lato, la guerra fredda dall’altro – ciò che affiora sono i sogni e le speranze, danzando e rivelando tutti gli effetti corrosivi della paura sulla nostra vita.
Il 14 settembre torna Elif Shafak con L’isola degli alberi scomparsi (Rizzoli). Un romanzo toccante sulle conseguenze della guerra, sull’impatto devastante nelle nostre vite seguendo Ada Kazantzakis, una sedicenne cresciuta a Londra che non sa niente del passato dei suoi genitori. E così torneremo indietro negli anni Settanta, fra i profumi, il mare e le olive nere sull’isola di Cipro prima che l’orrore irrompa sulla scena.
Sempre il 14 settembre, ecco l’ottavo romanzo di Colson Whitehead, Il ritmo di Harlem (edito da Mondadori, pp. 300, euro 19). Il due volte vincitore del Premio Pulitzer firma un romanzo dal gran ritmo nella Harlem degli anni 60, una storia di rapine, estorsioni e ricettatori che ruota attorno alla figura di Ray Carney, un tranquillo venditore di mobili. In realtà Ray è proprio il contrario di quello che sembra e un ultimo colpo allo storico hotel Theresa lo spingerà ad un bivio esistenziale.
Il 22 con Edizioni E/O, ecco Cécilie Coulon con Una bestia in paradiso (pp. 192, euro 17, tr. Silvia Turato). Si tratta di un avvincente dramma domestico, già vincitore del Prix littéraire del giornale «Le Monde», incentrato sulla storia d'amore tra l'ambizioso Alexandre e l'appassionata Blanche, una ragazza segnata dal dolore e cresciuta in una fattoria, Paradiso, un luogo in cui l’ossessione dei legami e la liquidità della modernità, fatalmente, esploderanno.
Il 28 ottobre è già il momento di Billy Summers, il 54esimo romanzo firmato da Stephen King, stavolta un noir (pubblicato come sempre da Sperling & Kupfer). Un sicario ad un passo dalla pensione – un uomo che fa fuori solo i bad boys – si ritrova immischiato in un’ultima missione, sulle tracce di un rivale in affari. Si trasferirà in provincia con la falsa identità di uno scrittore alle prese con un memoir e quando entra in scena una giovane donna seviziata, Billy ha la sua chance per fare la cosa giusta.
Infine, a ridosso del Natale, il 9 novembre in contemporanea mondiale toccherà a Ken Follett con Per niente al mondo (Mondadori). Il nuovo romanzo dell’autore da 170 milioni di copie in 80 paesi e 33 lingue che stavolta racconterà una storia ambientata ai giorni nostri, con una crisi globale che minaccia di sfociare nella terza guerra mondiale per un romanzo «ricco di dettagli reali che si muove tra il cuore rovente del deserto del Sahara e le stanze inaccessibili del potere delle grandi capitali del mondo». Avete preso nota?

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