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«American Gigolò» diventa una serie televisiva

A metà strada tra il remake e il sequel, ambientato ai nostri giorni. Da oggi sul canale Paramount+.

Il gigolò Julian Kaye è Jon Bernthal

Ha fatto sognare la generazione degli anni ’80, ma anche quelle successive, e dopo 42 anni il film cult «American Gigolò» di Paul Schrader diventa una serie televisiva prodotta da Jerry Bruckheimer Television e Paramount Television Studios, che dopo il recente debutto sulla pay tv americana Showtime arriva da oggi su Paramount+, il nuovo servizio streaming del colosso hollywoodiano, che rilascerà un episodio a settimana.
A metà strada tra il remake e il sequel, con elementi della storia originale in parte rivisitati e l’ambientazione trasferita ai giorni nostri, la serie ha per protagonista Jon Bernthal (anche produttore della serie) nel ruolo, già portato sullo schermo da Richard Gere, del gigolò Julian Kaye.
In questa nuova versione l’uomo esce di prigione dopo 15 anni di reclusione per un omicidio che non ha commesso, perché un serial killer si autoaccusa del delitto. Julian cerca così di ricostruirsi una vita nell’industria a luci rosse di Los Angeles, in cui però stenta a riconoscersi. Ma la confessione tardiva del killer appare eccessivamente prevedibile e ambigua, per cui l’uomo dovrà cercare la verità su chi l’ha incastrato e, allo stesso tempo, ricongiungersi col suo unico vero amore, Michelle Stratton (Gretchen Mol nel ruolo che fu di Lauren Hutton).
Ad indagare sul vero colpevole dell’omicidio c’è anche la detective Sunday (Rosie O’Donnell), versione femminile dell’omonimo investigatore che nell’originale aveva il volto di Héctor Elizondo ed è tra i personaggi ripresi direttamente dal film del 1980.
“American Gigolò” realizza un progetto a cui Paramount Television Studios lavorava fin dall’ottobre del 2014, quando aveva annunciato l’intenzione di realizzare una serie ispirata al film e il coinvolgimento di Jerry Bruckheimer, già produttore dell’originale, nelle vesti di produttore esecutivo.
Il regista del film originale Paul Schrader ha invece rifiutato categoricamente di partecipare, affermando che il nuovo contesto storico e la ridefinizione dei lavoratori del sesso avvenuta col porno online avrebbero reso insensato un remake.
Dopo un primo approccio col regista di “Betty Love” Neil LaBute, la scelta dello showrunner è caduta sull’autore di “Ray Donovan” David Hollander, che ha scritto e diretto i primi due episodi.
Travagliate anche le riprese, iniziate nel luglio 2021 e interrotte nell’aprile scorso per quattro giorni, a causa del licenziamento di Hollander dopo un’indagine su accuse di cattiva condotta e la mancata disponibilità di un attore del cast.
Una nuova interruzione si è verificata nel mese di maggio per due settimane, a causa dell’uscita dalla serie dello sceneggiatore David Bar Katz, che aveva preso il posto di Hollander.
Nel cast ci sono anche Lizzie Brocheré, Leland Orser, Wayne Brady e Laura Liguori.

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