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E la Biennale dello Stretto continua domani e sabato al Palacultura di Messina

Il grande progetto in corso che unisce le due sponde

La Biennale della Stretto non è un evento, ma un progetto. Non è un punto, ma una linea. Non è solo un raccolto, ma anche un’attenta semina. Di idee, di sguardi, di visioni. Di strumenti di analisi, di esplorazioni, di nessi fra saperi, competenze, arti. Lo si è visto con chiarezza nella prima fase, un vero e proprio “battesimo” della creatura nata dalla ricerca «Mediterranei Invisibili» ideata e sviluppata dall’architetto, urbanista e designer Alfonso Femia, calabrese, titolare di un importante studio internazionale con sede a Genova, Milano e Parigi.

La prima fase della prima edizione – curata da Femia e Francesca Moraci, messinese, architetto e ordinario di Urbanistica all’Università di Reggio – si è chiusa, dopo un fittissimo programma che per cinque giorni ha unito le due sponde dello Stretto, lo scorso 4 ottobre, con un bilancio entusiasmante: 5mila presenze nelle prime giornate inaugurali e 1000 persone all’esposizione al Forte Batteria Siacci per ogni apertura settimanale. Una sessione “diffusa” nelle sedi del Museo Archeologico di Reggio Calabria e del Museo Interdisciplinare Regionale di Messina, della Fondazione Horcynus Orca, oltre che nella sede espositiva di Campo Calabro, e che ha sostanziato la capacità di includere e fare dialogare arte, architettura, geopolitica, letteratura dell’area socio-economica euro-mediterranea.

Si apre adesso la seconda sessione: una due giorni non meno animata, domani e sabato, al Palacultura di Messina. E non sarà l’ultima: una terza sessione, conclusiva, si svolgerà a Reggio Calabria il 17 e 18 dicembre. In un’ideale nuova ricomposizione dialettica delle due sponde, che in questa prima esperienza hanno dialogato, tra loro e con tanti altri “pezzi” di territorio e di mondo.

D’altronde, la Biennale eredita tutta la forza di quel programma permanente di analisi e indagine del territorio mediterraneo, sviluppato fin dal 2018 attraverso viaggi ed esplorazioni, approfondimenti progettuali e interviste con studiosi e artisti, architetti e funzionari, progettisti e narratori, autorevoli personaggi di estrazione accademica o professionale. Con la ferma intenzione di costituire un luogo permanente di ricerca e confronto internazionale che consenta di cogliere le reali potenzialità di rilancio dell’area mediterranea, mappando i riferimenti essenziali – infrastrutture, paesaggio, ambiente urbanizzato, funzioni sociali pubbliche.

La Biennale è promossa dalla società 500x100 Italia, società benefit in partnership con gli Ordini degli Architetti di Reggio Calabria e di Messina e con le Città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, che hanno condiviso e finalizzato un protocollo d’intesa.

Alla mostra di architettura e arte, fotografia e design, che è stata allestita a Campo Calabro, al Forte Batteria Siacci, inaugurata il 30 settembre scorso, si è affiancata una prima sessione di talk; adesso tocca alla seconda. Al Palacultura di Messina domani si parlerà di «Architettura Mediterranea» con un ospite straordinario: l’architetto Oriol Capedevila Arùs, di MBM Arquitectes, e di «Territori invisibili» attraverso il racconto dei progetti culturali di rigenerazione del territorio di Maria Pina Usai. Sabato invece si terrà la cerimonia di consegna dei Premi delle Città Metropolitane dello Stretto ai vincitori che sono stati selezionati tra i partecipanti alla Call to action, alle Cities case studies, oltre ai premi per i Video e la Scrittura.

Domani, alle 14, dopo i saluti istituzionali con i sindaci di Messina Federico Basile e di Reggio, facente funzioni, Carmelo Versace, del prorettore dell’Università Mediterranea di Reggio Felice Arena e dei presidenti degli Ordini degli Architetti di Messina, Pino Falzea, e di Reggio, Ilario Tassone, i curatori della Biennale, Femia e Moraci, introdurranno i lavori. Alle 15.30 dialogheranno Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, il senatore Nino Germanà, il presidente della Camera di Commercio di Messina Ivo Blandina e l’assessore ai Beni Culturali e all’identità siciliana Elvira Amata. Alle 16.30, sul tema «Territori invisibili» dialogheranno l’architetto Maria Pina Usai, dell’Università di Cagliari, gli assessori alla Cultura di Reggio e di Messina, Irene Calabrò e Enzo Caruso; i presidenti Falzea e Tassone e Francesco Messina, del coordinamento scientifico della Biennale. La moderazione sarà di Femia e di Giorgio Tartaro, le conclusioni saranno affidate a Elvira Amata. Alle 18, per l’ «Architettura Mediterranea» Oriol Capedevila Arùs dialogherà con gli architetti Paolo Posarelli, Lorenzo Netti e Gaetano Scarcella. Alle 19 un tema molto importante per il campo d’azione della Biennale: «Divulgare l’architettura e il territorio», con Michela Di Domenico, architetto e fumettista, autrice del graphic novel “Nel ventre dell’Orca” (Mesogea), Santo Giunta, architetto, autore del saggio «Istinto della bellezza. Carlo Scarpa a Palermo. Studi sullo Steri. 1972-1978» (Marsilio), Francesco Cannavà, regista del documentario “Le vie del ferro”, e Luciano Marabello, architetto, del coordinamento scientifico della Biennale.

La giornata di sabato si aprirà alle 9.30 con i saluti del vicesindaco di Messina Salvatore Mondello e del sindaco ff di Reggio Carmelo Versace, quindi saranno consegnati i premi, nello spirito della Biennale, componendo sguardi e idee. Il prossimo appuntamento, quindi, il 17 e 18 dicembre a Reggio Calabria, con altri ospiti d’eccezione a testimoniare il valore e la capacità del progetto di farsi magnete e attrattore di intelligenze e visioni.

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