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Costanza DiQuattro da oggi su Rai1. Le case? Sono fatte di emozioni E ve le racconto da tutta l’Italia...

Condurrà «Le dimore nella storia», inedita rubrica di UnoMattina in famiglia: un giro tra ricordi, personaggi e paesaggi d’incanto

Un viaggio tra cultura e storia, bellezza e costume, attraverso le dimore storiche del nostro Paese, illustrate da una scrittrice che di quelle superbe abitazioni ha fatto elemento centrale della sua immaginazione, in «Le dimore nella storia», nuova rubrica di «Uno Mattina in Famiglia», appena cominciato su Rai1. La ragusana Costanza DiQuattro – autrice per Baldini+Castoldi di apprezzatissimi romanzi storici, «Donnafugata», «Giuditta e il Monsù» e «Arrocco Siciliano», e che ha appena pubblicato il libro per ragazzi, ma non solo, «La Baronessa di Carini. Gita in Sicilia» (Gallucci Bros) – farà vivere agli spettatori le emozioni di una visita tra le storiche mura di ciascuna dimora e si confronterà con i proprietari per carpirne i segreti, raccontando aneddoti e personaggi, con un taglio divulgativo che unisce letteratura e storia, emozioni e ricordi. «Quando contatto i proprietari mi presento come una scrittrice che vive in una dimora storica (Palazzo Arezzo di Donnafugata a Ragusa Ibla, ndr); quindi entro in questi luoghi in punta di piedi, perché ne conosco realtà, gelosia nel custodirne i segreti e sacrifici dietro la manutenzione».

Con quali criteri vengono scelte le dimore da proporre?

«Per noi è importante che siano private e ci sia la possibilità di raccontarne la vita. Sono dimore a tutti gli effetti, ancora abitate, come nel 90% di quelle selezionate, dai discendenti della famiglia d’origine. Si racconta un pezzo di vita vissuta; quindi chi ha soggiornato in questi luoghi e chi ne ha tratto ispirazione. Nel corso delle settimane ne visiteremo tante che parlano di grandi uomini che in quelle stanze hanno scritto, composto, fatto arte. Narriamo quindi pezzi di storia italiana».

Una rubrica coerente con la tua attività di autrice e direttore artistico del Teatro Donnafugata di Ragusa. Qual è il tuo rapporto col territorio?

«Sono legatissima al territorio e ho fatto di tutto per non andarmene mai, facendo crescere qui i miei figli, perché ritengo che la Sicilia, con tutte le sue magagne e incongruenze, rimanga la terra più bella del mondo. Tutti siamo il luogo che viviamo, e per me il territorio e la casa in cui vivo sono fonte d’ispirazione. Ne ho sempre tratto spunti per racconti e storie che sono diventati l’anima dei miei libri, quindi elementi imprescindibili. Una casa non è solo l’involucro fatto di mura, e non esiste una casa che non abbia qualcosa da tramandare: un piccolo segreto di famiglia, una qualsiasi vicenda che rimane imprigionata fra le mura e ha bisogno di venire alla luce per essere raccontata, in maniera orale o romanzata come faccio io. Le case non sono mattoni, ma ricordi, emozioni, lacrime, e anche fascino e fantasia».

Cosa si potrebbe fare per promuovere il territorio, valorizzandone storia e tradizioni?

«Sono convinta che il territorio siciliano abbia una straordinaria vocazione turistica che finora ha raggiunto solo il 10% delle sue possibilità. Bisognerebbe investire di più sulle infrastrutture che mancano e penalizzano anche l’accoglienza. Ma è una terra piena di storia e aneddoti, e il modo migliore per valorizzarla penso sia investire proprio sulla storia, guardando al passato; perché il passato di noi siciliani può essere il prezioso volano per costruire un grande futuro. Questo vale per tutto il Paese, ma la Sicilia è unica, e questo viaggio rappresenta per me un’esperienza di vita straordinaria».

Prima tappa, oggi, sarà la storica Villa di Corliano, nei dintorni di Pisa.

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