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Fatti e protagonisti, il 2023 raccontato dall’AdnKronos

Il tradizionale resoconto dell'agenzia. E quest’anno anche un “libro celebrativo” di 60 anni d’informazione

È un appuntamento tradizionale, pressoché obbligato, per quotidiani e reti televisive, rendicontare a fine anno sui principali avvenimenti dei 12 mesi appena trascorsi. Lo fa la “Gazzetta”, da sempre, con alto gradimento da parte dei suoi lettori; lo fa in modo enciclopedico, da 33 anni ormai, l'AdnKronos, prestigiosa agenzia di stampa fondata da Giuseppe Marra che conta sei decenni di attività che via via le hanno conferito un prestigio crescente.
“Il Libro dei Fatti 2023” (11,88 euro, reperibile attraverso e-commerce) è un “monumentale” scrigno di personaggi ed eventi, indispensabile per addetti ai lavori, utile altresì a studenti di ogni età, professionisti, appassionati di cronaca e storia contemporanea che vogliono entrare in possesso di uno strumento onnicomprensivo, di facile consultazione, arricchito di fotografie e profili dei principali protagonisti della politica, dell’economia, del costume e dello sport nazionale e mondiale.
Un anno al microscopio condensato in circa mille pagine, aperte dalla prefazione della premier Giorgia Meloni («Natalità e famiglia: priorità assoluta e valore socialmente riconosciuto») e cammin facendo arricchite dal contributo di 14 protagonisti della politica, dell’economia e della società civile su disparati ambiti.

I dieci fatti dell’anno in Italia e i dieci eventi principali del mondo aprono le sezioni. L’ordine di rilevanza fissato in “premessa” lascia il campo al divenire cronologico. Il primo “mattone” del 2023 è rappresentato dalla rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella, quindi il passaggio della guardia a Palazzo Chigi a seguito delle elezioni Politiche dell’autunno 2022, la nuova architettura di Camera e Senato, l’onda lunga del Covid, l’esplosione dell'emergenza migranti, gli eventi legati allo sport e allo spettacolo.

Nel mondo “apertura” obbligata sul conflitto russo-ucraino (il libro è stato confezionato, e quindi mandato in stampa, mentre esplodeva la guerra tra Hamas e Israele, per cui ne troveremo traccia nella prossima edizione; così come del successo italiano nella Coppa Davis di tennis e dell’ascesa di Jannik Sinner); quindi le elezioni nei principali Paesi del globo, i grandi personaggi del pianeta – ma anche italiani – venuti a mancare, con posto d'onore per la Regina Elisabetta II.

L'almanacco dell’AdnKronos – perché di questo si tratta – è strettamente ancorato a una società globale in divenire. Sicché, al di là delle ovvie sezioni su economia, lavoro, trasporti, industria e commercio, è possibile sfogliare dettagliate analisi – corredate da numeri – su demografia nazionale e internazionale, curiosità geografiche, il mondo di internet e delle comunicazioni, un ampio focus su diritti umani, sicurezza e giustizia. Va da sé che le cronache assorbono buona parte del compendio: in questo contesto lo spazio dedicato ai disastri naturali registrati in Italia hanno trovato lo spazio che meritavano.

Ma il libro edito dall’AdnKronos racconta l'anno anche attraverso fotografie dei suoi protagonisti: i grandi attori del mondo e chi, invece, nell’arco dei dodici mesi è scomparso. Dalla politica allo spettacolo e fino allo sport, la “memoria” che si fa sintesi è completa, esaustiva. Insomma uno strumento prezioso, peraltro unico nel panorama nazionale.

E vale la pena ricordare che, a 60 anni dalla nascita, AdnKronos si è anche regalata una pubblicazione celebrativa a edizione limitata del lavoro fin qui svolto. Il “Libro Adnkronos 1963-2023 Fa notizia da 60 anni” è solo in parte dedicato alla storia della testata fondata da Giuseppe Marra, perché il tema dominante è lo sguardo al futuro, anche da parte di chi quella storia l’ha vissuta in prima persona.
Introdotto da un messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è evidente sia il riconoscimento dell’autorevolezza e credibilità dell’AdnKronos, del suo ruolo nell’evoluzione dell’informazione nazionale, come anche della sua capacità anche attuale di innovare, pur avendo già saputo raccontare la storia del Paese. E la storia passa per le principali tappe di crescita dell’agenzia di stampa: 1968-1999 definita l’era delle rivoluzioni in cui spicca anche – nel 1988 – la grande svolta informatica e l’ingresso dei primi terminali nelle redazioni oltre alla nascita nel 1991 del primo “Libro dei fatti”. Gli ultimi due decenni sono ricordati sotto alcune specifiche chiavi come quella delle fake news, e del rapido sviluppo della tecnologia con le più recenti sfide come quella dell’intelligenza artificiale. Il tutto osservato da chi ha fatto la storia di AdnKronos e di chi l’ha vista da vicino.

«I tanti messaggi che ci sono arrivati dalle istituzioni e da protagonisti del mondo dell’editoria del giornalismo e della politica riconoscono all’AdnKronos un ruolo imprescindibile nell’informazione – commenta Giuseppe Marra, presidente del Gruppo AdnKronos – e di questo siamo orgogliosi, ma al tempo stesso sentiamo anche la responsabilità di dover fare sempre qualcosa di nuovo. Dalla lettura attenta dei contributi che abbiamo pubblicato emergono suggerimenti preziosi che ci spingono ad andare oltre nell’innovazione, cercando soprattutto di sfruttare la tecnologia per individuare modi sempre diversi di fare informazione, garantendo autorevolezza e veridicità». Il viaggio continua.

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