Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Un festival speciale dal 18 al 22 settembre: Pordenonelegge festeggia 25 anni celebrando «il libro e la libertà»

La cultura del confine come scambio e incontro, e non muro. Oltre 600 ospiti, da Azar Nafisi alla reggina Rosella Postorino

Un’edizione speciale per il 25° anno di vita del festival Pordenonelegge che nella sua rinnovata titolazione, «festa del libro e della libertà», riassume il senso dell’incontrarsi tra i libri e con i libri. Che sono scritti e letti, come ha ricordato Michelangelo Agrusti, presidente di Fondazione Pordenonelegge, là dove c’è libertà, giacché dove essa manca i libri non si possono scrivere ma neanche leggere. Con lui a presentare la 25. edizione, a Roma, Gian Mario Villalta, direttore artistico, e Mario Anzil, vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia. Presenti il direttore di Fondazione Pordenonelegge.it Michela Zin e i curatori del festival, Alberto Garlini e Valentina Gasparet.

Sarà una città in festa Pordenone, dal 18 al 22 settembre, per cinque intensi giorni di cultura, di incontri, di ascolto, che riuniscono e accomunano interessi assai diversi, cittadini di ogni età e di ogni ruolo e ceto, e associazioni, «tutti pronti a partecipare in questa città-festival – ha ricordato Villalta – che sospende il tempo ordinario per diventare fervido laboratorio di esperienze». E nelle «cinque giornate di Pordenone» – così le ha chiamate Anzil – , la città che si colorerà di giallo per rafforzare lo spirito di riflessione e di pensiero, diventa «il cuore pulsante di una regione che è essa stessa cuore pulsante al centro dell’Europa». Regione di confine che fa del confine «una nuova opportunità di amicizia e di incontri», e non può che proporre «una cultura di frontiera, polifonica, pluralista, che accoglie al proprio interno le differenti tesi, in cui il confine non è chiusura, finis, muro, ma attraversamento, cerniera, ponte, incontro».

È questa la magia di Pordenonelegge il cui ricco programma, sempre più internazionale, è stato illustrato da Villalta: 43 sedi d’incontro, oltre 600 autori e più di 300 eventi. Effetti speciali, grazie a un progetto di video mapping, con le biblioteche più belle del mondo proiettate sulle facciate dei palazzi del centro storico di Pordenone e sul Teatro Verdi. E nuovi progetti di arredo urbano con piazze e vie che saranno una libreria diffusa, un mondo di libri tutto da sfogliare (ed è infatti la “sfoglia”, dolce e libro da sfogliare, il simbolo di quest’edizione).

Spazio per tutti i saperi e i temi, dalla filosofia all’arte, dalla scienza alla storia, dall’economia all’intelligenza artificiale (su cui interverranno il neuroscienziato Manfred Spitzer e il filosofo Miguel Benasayag), dal romanzo al racconto dei luoghi (con un premio dedicato), dall’attualità, con uno sguardo sempre orientato sulla tragedia delle guerre, all’ecologia (e al rapporto tra ecologia e creazione con il cardinale Gianfranco Ravasi che inaugurerà la kermesse) allo sport.

Uno spazio speciale per la poesia, con tanti poeti (tra cui Antonella Anedda, vincitrice del quarto Premio Saba) e i documentari (fra cui «Parola di poeta. Autoritratto di Giovanni Raboni», a 20 anni dalla scomparsa con Patrizia Valduga) e l’incontro tra poesia e musica. Una piccola sezione per la formazione dei docenti, laboratori e due iniziative per gli studenti: «Caro autore ti scrivo» e, in collaborazione con il Dizionario Treccani per ragazzi e il linguista Giuseppe Antonelli, la riflessione sui lemmi e l’invito a immaginarne uno proprio.

Autori da tutto il mondo, e tanti italiani ovviamente, tutti «sull’uscio della storia», sulla soglia del tempo che viviamo, da Bernard-Henri Lévy a Eshkol Nevo, da Azar Nafisi (che riceverà il Premio Crédit Agricole) a Richard Ford (in anteprima con l’ultimo atto della saga di Frank Bascombe), Fernando Aramburu, Alicia Giménez-Bartlett, Michel Onfray. Tra gli autori italiani, da Donatella Di Pietrantonio (fresca vincitrice del Premio Strega) alla reggina Rosella Postorino, da Eraldo Affinati a Dario Voltolini, a Umberto Galimberti e Massimo Recalcati, Massimo Cacciari e Vittorino Andreoli e molti altri ancora. A “vegliare” sulla città, gli “Angeli”, i giovani volontari. E infine il concerto dell’Orchestra del Friuli Venezia Giulia, «anche questo un modo di raccontare al posto di quei libri che non ci sono».

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia