Due uomini dalla personalità opposta, ma uniti dalla voglia di risolvere gli omicidi che sconvolgono la città di Palermo, Fabrizio e Roberto Corsaro, giornalista sciupafemmine il primo, tranquillo avvocato penalista il secondo, sono protagonisti dei fortunati romanzi di Salvo Toscano (Newton Compton) e oggi de “I fratelli Corsaro”, fiction dramedy prodotta da Camfilm e Taodue con Rti.
Ieri su Canale 5 la terza e penultima puntata “Sangue del mio sangue”, tratta dall’omonimo libro della serie. Nell’episodio Fabrizio (Giuseppe Fiorello) dovrà scrivere per “Sicilia Oggi” sulla morte di un funzionario del Comune di Castelferro, nel palermitano. Un caso delicato che vede come principale indiziato il primo cittadino Fogazza (l’attore catanese Carmelo Rosario Cannavò), che ha assunto Roberto (Paolo Briguglia) per la difesa.
Mentre cerca di scoprire la verità, Fabrizio conosce una donna che sconvolgerà la sua routine da scapolo incallito. È Maria Librizzi, assistente sociale dalla parte degli ultimi, che vive in paese con lo zio dopo la scomparsa dei genitori. A darle volto l’attrice messinese Katia Greco. «Maria si occupa dei ragazzi meno fortunati e nel tempo si interesserà di politica e tematiche legate alla mafia – sottolinea – È una ragazza determinata e tosta, che crede molto nei valori e nelle potenzialità della sua terra. Riesce a tenere testa a Fabrizio perché, diversamente da altre donne, non cede alla sua corte e questo aspetto del carattere farà colpo su di lui. Per Fabrizio conquistarla rappresenterà una vera sfida».
Una donna dalla forte personalità che metterà a dura prova il già complesso rapporto tra Corsaro e la collega e amica Giulia Orlando (l’acese Roberta Rigano), segretamente innamorata di lui e disturbata dalla sua indole di seduttore.
«La presenza di Maria sarà invece fonte di gioia per la madre Antonia (Anita Zagaria), che non vede l’ora di vedere Fabrizio sistemato con la ragazza giusta». Un ritorno a casa per l’attrice messinese sul set quasi tutto siciliano di Palermo (nel cast anche un altro interprete peloritano, Maurizio Marchetti, nei panni di don Luigi Trovato), dove si è rivelata fondamentale la collaborazione tra gli interpreti e il regista Francesco Miccichè: «Si affidava noi, dirigendoci, ma allo stesso tempo accettando alcune proposte per rendere al meglio i personaggi. Francesco è un regista generoso e sa andare incontro all’attore, metterlo a suo agio. Inoltre, è sempre bello tornare a Palermo per lavoro, visitando la città nei giorni di pausa».
E sempre nel capoluogo siciliano, Greco ha preso parte al film “L’amore che ho” di Paolo Licata – opera seconda del regista dopo “Picciridda” – sulla storia di Rosa Balistreri, ove interpreta Maria, sorella della cantautrice licatese, che narrò la sua triste vicenda nel concept album “Un matrimonio infelice” (1967). «Un ruolo di poche scene ma molto significativo – dice – Ero troppo felice di lavorare nuovamente con il cast tecnico e artistico di “Picciridda” e non potevo mancare».
Tra i progetti futuri di Katia Greco la pièce teatrale “Accamora” di e con l’attore Paolo Mannina, il film “Poids Plume” del tunisino Ghazi Zaghbani e una partecipazione speciale a “La casa degli sguardi”, esordio alla regia di Luca Zingaretti, in anteprima alla prossima Festa del Cinema di Roma (sezione “Grand public”).
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