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Turismo: Italia quinta destinazione mondiale con 62 milioni di arrivi

Il Colosseo, una delle maggiori attrattive turistiche italiane

Gli arrivi turistici internazionali, nei primi nove mesi del 2018, hanno raggiunto quota un miliardo 83 milioni, 56 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2017. L’Europa, dopo l’Asia, ha trainato l’accelerazione (+7% complessivi) e l’Italia, quinta destinazione mondiale, con 62 milioni di arrivi internazionali, si posiziona con un +6% tra i primi paesi per crescita di entrate. A fare il punto Alessandra Priante, Capo Ufficio Rapporti Internazionali e del Cerimoniale Mipaaft.

«Scegliendo alcune variabili chiave a livello strategico, come i dati, la connettività, l’approccio alla trasformazione
digitale, la facilità di fare business - spiega - si sono paragonati i più interessanti Paesi a livello europeo, partendo
dalla Spagna (che ha una struttura di mercato maturo molto più simile a quella dell’Italia) analizzando, Austria, Portogallo, Slovenia, Grecia e Uk, paese interessante perché in una condizione politica «incerta», ma sicuramente uno dei più importanti benchmark nella zona europea di come il turismo funzioni a livello strategico. Visualizzando i valori economici del settore del turismo sia in termini di contributo generativo al pil che all’occupazione, con dati attuali e prospettivi (al 2028), si notano subito degli outperformer come Austria, che vede un incremento al 2028 del contributo del PIL da 4,7% a 16,7%, alla solida e costante crescita di Slovenia e Portogallo».

Una delle ragioni principali di questo è ovviamente da ricercare nella virtuosità della relazione tra pubblico e
privato, prevalentemente visibile nella «facilità» del fare business che esiste negli altri Paesi rispetto all’Italia che -
nella classifica stilata dalla World Bank - occupa solo il 46/o posto, tra la Romania e l’Armenia.

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