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Imu e Tasi, acconto entro il 17 giugno: appuntamento da 10 miliardi

E’ un appuntamento da 10 miliardi di euro. Per i proprietari e i possessori di immobili e terreni è arrivato il momento di affrontare il pagamento dell’Imu e della Tasi. La scadenza per le due imposte comunali quest’anno cade di domenica e così si avrà tempo ancora tutta la prossima settimana, con la scadenza che slitta a lunedì 17 giugno.

Quest’anno c'è una importante novità. La legge di Bilancio ha tolto il blocco ai rincari comunali, che era stato introdotto nel 2016. Le amministrazioni municipali potranno quindi decidere di aumentare, ma anche di ridurre, il prelievo sulle singole tipologie di beni. Questo costringerà i contribuenti a controllare se i diversi Comuni hanno deciso cambiamenti, sia attraverso i siti dedicati, sia sull'apposito sito del ministero delle Finanze. Ma, per fare questa verifica, c'è tempo.

Il primo appuntamento dell’anno - quello con l’acconto - può essere fatto anche facendo riferimento alle regole del 2018 e pagando il 50% dell’imposta calcolata in base alle aliquote relative ai 12 mesi dell’anno precedente. Il conto finale, con le nuove aliquote, può essere fatto a dicembre, quando dall’importo annuale si sottrarrà quando pagato ora.

A fare i calcoli sull'ammontare che i contribuenti dovranno sborsare è stata Confedilizia che da sempre spiega che l’Imu e la Tasi sono una patrimoniale su un bene molto diffuso in Italia. «Questi dati servono a ricordare che sugli immobili la patrimoniale c'è già ed è molto pesante - afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa - Questo ha un chiaro effetto negativo sull'economia perchè si drenano risorse delle famiglie che poi si traducono in minori consumi».

La confederazione dei proprietari ha fatto anche un primo check sugli archivi, dai quali si scopre che alcuni capoluoghi hanno già approfittato delle possibilità concesse dalla legge di Bilancio per modificare le aliquote. Ad aumentare il prelievo sono Avellino, La Spezia, Torino. Avellino incrementa il prelievo su molte fattispecie portandolo al 10,6 per mille; La Spezia aumenta l’aliquota Imu per gli immobili locati ad uso di abitazione principale con contratto a canone concordato (che passa da 4,6 a 6 per mille) nonché per alcuni immobili che vengono concessi in locazione a studenti universitari; Torino aumenta, tra le altre fattispecie, l’aliquota per gli immobili locati a titolo di abitazione principale e a canone concordato (da 5,75 a 7,08 per mille). Ci sono anche alcuni comuni - come Biella, Lucca, Pavia, Taranto e Vercelli - che hanno ridotto alcune aliquote e altri - come Udine - che hanno realizzato una manovra più complessa aumentando o tagliando il prelievo per le diverse tipologie di immobili.

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