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Manovra, addio superticket e 3 miliardi dal taglio del cuneo ma resta il nodo quota 100

Si va verso l'abolizione del superticket nel 2020 e verso un aumento fino a 3 miliardi delle risorse per il taglio del cuneo fiscale. La misura sui superticket proposta dal ministro Roberto Speranza dovrebbe trovare posto in manovra.

Dopo oltre tre ore di confronto a Palazzo Chigi l'intesa sarebbe stata raggiunta "al 90%, in un clima costruttivo". Ma resterebbero ancora alcuni nodi da sciogliere come quello di quota 100 su cui in serata si erano scontrati M5s e Iv.

Il confronto di maggioranza è avvenuto nella notte senza che al tavolo sedessero Luigi Di Maio, perché oggi impegnato nel Consiglio Affari esteri dell'Ue, né Matteo Renzi (rappresentato da Teresa Bellanova e Luigi Marattin).

E non si sarebbe ancora arrivati a un'intesa sul tema delle pensioni ma alla fine la soluzione potrebbe essere non intervenire sulle finestre già decise: «È difficile che su quota 100 si cambi», dice una fonte. In via di definizione anche il capitolo famiglia, che dovrebbe vedere l'ingresso in manovra di un fondo che aprirebbe la strada all'assegno unico. Non si sarebbe invece discusso, al tavolo di Palazzo Chigi, del tema del carcere agli evasori, posto con forza dal M5s.

Sono queste le novità che spuntano sul tavolo del vertice notturno sulla legge di bilancio a Palazzo Chigi. Ipotesi che mirano a rendere il testo "più ambizioso", ma anche a ridurre gli attriti tra i partiti. A Palazzo Chigi, intorno alle 22, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri hanno accolto i capi delegazione dei quattro partiti di maggioranza, Di Maio, Dario Franceschini, Roberto Speranza, Teresa Bellanova.

Sono numerosi come detto i nodi da sciogliere: fino all'ultimo mancano coperture, anche perché ciascuna voce richiede una decisione politica. Si ipotizza di ricavare, ad esempio, circa 400 milioni dai giochi e una cifra più bassa dalla revisione al rialzo delle accise sui tabacchi.

Ma poiché quest'ultimo intervento potrebbe far aumentare il prezzo delle sigarette, la scelta viene lasciata ai partiti. E i partiti litigano. Iv e M5s si scontrano su quota 100: Renzi chiede di abolirla, dando risorse alle famiglie, Di Maio risponde di no.

Sul tavolo del vertice di maggioranza arriva l'ipotesi intermedia di intervenire sulle finestre di uscita previste con quota 100 nel 2020: farle slittare libererebbe risorse. Anche in questo caso il no del M5s sembra netto. Ma proprio il ritocco alle finestre di quota 100 potrebbe essere tra le misure decise in extremis per consentire di aumentare la dote per il taglio del cuneo fiscale.

Nel Def si era stimato per il 2020 un taglio di 2,7 miliardi: dovrebbe salire a 3 miliardi. Su come tagliare, duellano Pd e M5s. La richiesta del Movimento sarebbe quella di ridurre le tasse in parte ai lavoratori e in parte alle imprese (avviando insieme il salario minimo orario di 9 euro).

Ma il Pd, che fin dall'accordo di governo ha chiesto il taglio del cuneo ai lavoratori, non ci sta. La mediazione potrebbe essere destinare per il 2020 (magari da metà anno) tutto al taglio delle buste paga, poi dal 2021 agire sulle imprese. Sotto i riflettori c'è poi l'assegno unico per i figli.

Nella lunga notte della manovra appare assai probabile che entri in legge di bilancio un fondo per la famiglia, che apra la strada all'assegno vero e proprio. In questo fondo confluirebbero le risorse per i servizi alle famiglie, da quelle per lo stop alle rette degli asili nido ad altri bonus.

Sarebbe questa la base per creare in un secondo momento l'assegno unico per i figli. Da discutere fino all'ultimo sono anche due interventi che il Movimento vorrebbe nel decreto fiscale: l'innalzamento delle soglie minime per il carcere agli evasori (il Pd vorrebbe parlarne in una legge collegata alla manovra, lasciando nel decreto fiscale solo la confisca dei beni degli evasori) e le compensazioni dei crediti Inps e Inail.

È invece accantonata l'idea di abbassare la soglia per il contante, da 3000 a 1000 euro. A seconda delle risorse, si capirà anche se si riuscirà a cancellare, per tutto il 2020 o magari da metà anno, i superticket nella sanità.

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