Si sblocca il turn over nella Pubblica amministrazione, in arrivo 500 mila nuove assunzioni in 3 anni
La Pubblica amministrazione italiana si avvia a una nuova stagione di assunzioni. Da venerdì prossimo, infatti, cadono gli ultimi paletti del turn over che tornerà a essere del 100%: a ogni statale che va in pensione corrisponderà un nuovo lavoratore. Via libera quindi alle assunzioni in ministeri, presidenza del Consiglio, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. E dal primo dicembre il vincolo cadrà anche per l’università. Nei territori invece il ricambio tra uscite e ingressi è già a pieno regime: anzi dal prossimo anno le Regioni potranno programmare ingressi superiori ai pensionamenti e così anche i Comuni. Secondo le stime del ministero saranno almeno 150 mila all'anno i nuovi dipendenti che dovranno rimpiazzare chi va in pensione nei prossimi tre anni: infatti, nei giorni scorsi il ministro Fabiana Dadone si era spinta a ipotizzare mezzo milione di assunti in 3 anni. A far aumentare i numeri delle fuoriuscite dalla Pubblica amministrazione sono da un lato il raggiungimento dei requisiti per coloro rimasti intrappolati nella stretta previdenziale, dall'altra gli effetti di quota 100. Tanto che per porre rimedio alla fuga si è deciso di prorogare le graduatorie dei concorsi pubblici in scadenza, in modo da poter attingere direttamente alle liste degli idonei, oltre 85 mila secondo i dati a disposizione. Al turnover ordinario vanno sommate le entrate 'extra' finanziate nelle precedenti manovre. Soprattutto, a livello locale cambierà il sistema di reclutamento, scollegandolo dalle fuoruscite e agganciandolo alla sostenibilità finanziaria. Così, chi potrà permetterselo, avrà mani libere sugli ingressi. Per le Regioni dal primo gennaio il nuovo schema sarà una realtà. Divise in cinque fasce, in base alla popolazione, potranno aumentare le assunzioni nel rispetto di un valore soglia, più generoso per le piccole, fino al 10% che diventa 25% nel 2024. Un meccanismo simile dovrebbe entrare in vigore anche per i Comuni. Al ministero della P.a a breve sarà convocato un tavolo proprio sul tema. Intanto diventano più chiari i connotati degli aumenti contrattuali dopo la dote assicurata in legge di Bilancio. A regime per tutti i 3,2 milioni di dipendenti dovrebbero scattare rialzi in busta paga di circa 95 euro. Guardando solo al personale contrattualizzato, al netto delle risorse per le forze di sicurezza, il plus scende invece a 86 euro.