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Reddito di cittadinanza, oltre un milione di famiglie beneficiarie: 60 mila decadute

Sono 1 milione 119 mila le domande di reddito e pensione di cittadinanza accolte dall'Inps. Tra le famiglie che hanno ottenuto il beneficio 60 mila sono decadute. Quindi le famiglie titolari di reddito (933 mila, per 2,419 milioni di individui) e di pensione di cittadinanza (126 mila con 143 mila persone coinvolte) sono nel complesso 1 milione e 59 mila, corrispondenti a 2 milioni 562 mila 'teste'. E' quanto riporta l'Osservatorio Inps sul Reddito di cittadinanza aggiornato a inizio febbraio. L'importo medio mensile percepito ammonta a 496 euro.

Finora per il Reddito e la pensione di cittadinanza sono stati spesi 4 miliardi e 358 milioni di euro circa. E’ quanto emerge dalle tavole dell’Osservatorio Inps aggiornate a tutto gennaio, sommando gli importi erogati per il sussidio dal mese di avvio, ovvero da aprile. Nel 2019 l’esborso è rimasto sotto la soglia dei quattro miliardi, risultando pari a 3 miliardi 849 milioni di euro a fronte dei 5,6 miliardi stanziati nella legge di bilancio per il 2019 (5,6 miliardi) è stato quindi maturato un risparmio di quasi 1,8 miliardi.

Sono 39.760 le persone che hanno avuto un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il reddito di cittadinanza, con un balzo in avanti di circa 11 mila rispetto al 10 dicembre 2019 (+38,2%). Lo comunica l’Anpal aggiungendo che i centri per l’impiego hanno convocato 529.290 beneficiari su un totale di 908.198 che potrebbero stipulare un Patto per il lavoro. I «presenti» alla prima convocazione sono stati 396.297 e sono stati sottoscritti 262.738 Patti di Servizio.

I navigator hanno supportato gli operatori dei centri per l’impiego nella convocazione e accoglienza di 372.855 beneficiari del reddito, di cui 125.641 nel mese di dicembre 2019 ed hanno assistito gli operatori dei centri nella «presa in carico» di 151.697 beneficiari, di cui 59.867 a dicembre.

«Questi dati dimostrano - dichiara il Presidente Anpal Mimmo Parisi - che la fase 2 del RdC è più che partita. È un ottimo punto di partenza per gli ulteriori passi necessari per portare a regime gli interventi finalizzati ad accompagnare i beneficiari al lavoro, come ad esempio l’assegno di ricollocazione, il completamento dei sistemi digitali per un migliore scambio di dati e informazioni con i sistemi regionali e per facilitare il contatto continuo con il mercato del lavoro. In queste stesse ore abbiamo siglato - aggiunge Parisi - anche un’importante intesa con le parti sociali per la stabilizzazione dei precari storici di Anpal Servizi. È un chiaro impegno a valorizzare ancor di più le politiche attive del lavoro e il rilancio dei servizi per l’impiego».

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