L’Ecobonus Auto parte con il botto: in un solo weekend, dal primo agosto, giorno in cui è entrato in vigore, sono stati già utilizzati, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, quasi 10 dei 50 milioni previsti fino al 31 dicembre dal Decreto Rilancio per sostenere l’acquisto di auto elettriche e ibride, ma anche Euro 6 con alimentazioni tradizionali.
Una risposta superiore alle aspettative. Le risorse non sono sufficienti e, per questo, con il Decreto Agosto, atteso in settimana, il governo punta a rifinanziare gli incentivi con altri 500 milioni di euro con la possibilità di estenderli anche al comparto dei veicoli commerciali a basso inquinamento. Le prospettive di ripresa del settore incoraggiano i titoli delle case automobilistiche in Borsa, con Fca che chiude con +4,8%. e Cnh Industrial con +4,9%.
«I dati dell’Ecobonus dimostrano che la misura serviva e darà vantaggi sia per le famiglie sia nell’aumento delle vendite», commenta la deputata di Italia Viva Sara Moretto, segretaria della Commissione Attività Produttive.
Una boccata d’ossigeno per il mercato italiano dell’auto, messo a dura prova dal difficile periodo del lockdown delle
fabbriche e dei concessionari. Anche il mese di luglio si chiude per le vendite con un segno negativo a doppia cifra: le immatricolazioni sono state 136.455, l’11% in meno dello stesso mese del 2019.
Niente a che vedere con le pesanti flessioni dei mesi precedenti (-85,39% a marzo, -97,55% ad aprile, -49,55% a maggio, -23,13% a giugno), ma il bilancio complessivo da inizio anno è pesante: nei sette mesi il totale delle auto vendute - secondo i dati del ministero dei Trasporti - è 720.620 a fronte di 1.236.520 dell’analogo periodo dell’anno scorso, pari a una flessione del 41,7%.
«Il quadro è ancora di una gravità inaudita, con effetti pesanti per il settore, che ha perso circa 9,6 miliardi di euro di fatturato e per l’Erario che, soltanto per l’Iva sulle auto vendute in meno, accusa un minor gettito di 2,1 miliardi», commenta il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano. Ma proprio grazie alle misure introdotte a sostegno del settore «le prospettive per gli ultimi mesi del 2020 appaiono positive. Il divario da colmare per portare il risultato sui livelli del 2019 è ancora di 680.129 auto. Appare difficile che possa essere superato entro il 31 dicembre, ma la partita degli incentivi non è ancora conclusa».
«Risorse adeguate consentirebbero un recupero di circa 200.000 unità quest’anno. La Legge di Bilancio poi dovrà pensare seriamente al 2021 Stiamo andando nella giusta direzione», concorda Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere.
«L'auspicio - afferma Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia - è che gli incentivi siano in grado di indirizzare gli acquisti verso i veicoli a basse emissioni, in coerenza con gli obiettivi europei, e siano diretti anche a supportare il rinnovo dei veicoli commerciali leggeri, ad oggi ancora esclusi dal sostegno governativo.L'Anfia e la filiera industriale dell’auto sono pronte a collaborare con il Governo nella predisposizione di un piano industriale per il settore automotive da definire nei prossimi mesi».
Il gruppo Fca fa meglio del mercato: a luglio le auto vendute in Italia sono 31.044 auto, l’8,96% in meno dello stesso mese del 2019. La quota è pari al 22,75% a fronte del 22,24%, con buone performance delle nuove vetture ibride e plug-in. Da inizio anno le immatricolazioni sono 169.763, in calo del 43,6% sull'analogo periodo dell’anno scorso, con una quota del 23,56% (era il 24,34%).
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