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Contributi per il Covid, dal fondo perduto al reddito di emergenza: 6 misure di sostegno

Palazzo Chigi

Il contributo a fondo perduto per le imprese coinvolte dal nuovo Dpcm, cassa integrazione per i lavoratori interessati, credito d’imposta per le attività in affitto, il rinvio del pagamento dell’Imu, aiuto per i lavoratori non dipendenti dei settori interessati, un’ulteriore mensilità per il reddito di emergenza: è un pacchetto di sei misure quello a cui sta lavorando il governo nel decreto di sostegno per chi sarà toccato dalle misure restrittive entrate oggi in vigore. Lo ha spiegato il vice ministro all’Economia, Antonio Misiani parlando a Rtl.

Misiani non ha invece fornito indicazione sugli importi: «le cifre - ha detto - sono ancora in via di definizione». Misiani ha spiegato il decreto sarà limitato alle imprese interessate dalle misure restrittive perchè «non siamo al lockdown di marzo e aprile».

Ci sarà «un contributo a fondo perduto per 350 mila imprese che vogliamo dare in automatico, senza bisogno di domanda a tutte le imprese che hanno già avuto il contributo a fondo perduto. Stiamo pensando di ampliare la platea, sforando il limite di 5 milioni di fatturato, e dare contributi più rilevanti e generosi per le imprese e le attività dei settori completamente bloccati. Ci sarà una differenziazione a chi terrà aperto fino alle 18 e chi sarà bloccato h24».

Una seconda misura sarà l’estensione della cassa integrazione «che sarà garantita a tutti i settori: stiamo discutendo nell’ambito del prolungamento di 18 settimane che avevamo già previsto, ma sarà comunque significativa, per tutti i dipendenti di queste imprese in particolare».

Al terzo punto c'è «il credito d’imposta degli affitti per due mensilità cedibile al proprietario» come già era stato previsto. Poi «stop della seconda rata Imu e una previsione di indennità per i lavoratori stagionali, del turismo, spettacolo e sport» che «non prendono la cassa integrazione perchè non sono lavoratori dipendenti».

Infine è prevista una ulteriore mensilità di reddito di emergenza «per quelle famiglie che non hanno accesso a nessuna di queste misure ma hanno comunque diritto ad una rete di protezione».

Intanto, in un’intervista al Corriere della Sera la viceministra dell’Economia, la Cinque stelle Laura Castelli, spiega i contenuti del nuovo Dpcm varato ieri, sostenendo che «le imprese sono il cuore pulsante del Paese, e vanno supportate anche nei momenti di difficoltà».

«Ristori e indennizzi servono subito, e sarà così. La macchina è rodata, bonificheremo i ristori direttamente sui conti correnti» e «interveniamo a sostegno di tutte le imprese che vedono limitata la loro attività dal Dpcm, senza limiti di fatturato». Ed entrando nel dettaglio del Dpcm, Castelli racconta che c'è «un contributo a fondo perduto per le aziende che devono chiudere, comprese quelle dello sport, e poi un nuovo credito d’imposta per gli affitti, che potrà essere ceduto al proprietario o usato in compensazione. Sempre alle aziende colpite cancelliamo anche la rata Imu di dicembre. Prevediamo un’indennità per i lavoratori sportivi, del turismo, dello spettacolo, per i lavoratori intermittenti e occasionali, e per venditori a domicilio».

Inoltre, «proroghiamo il Reddito di emergenza anche a novembre e stanziamo le risorse per la cassa integrazione fino a dicembre. E poi ci saranno risorse per gli straordinari delle forze dell’ordine». Castelli spiega anche che le aziende riceveranno il ristoro «direttamente, sul conto correnti, dall’Agenzia delle Entrate, in base al calo di fatturato. Stiamo ragionando su importi più alti rispetto alla volta precedente. E sarà pagato il prima possibile».

Ma sul Mes insiste: «Stiamo facendo una ricognizione sulle risorse inutilizzate. Nessuno si aspettava una pandemia di questo tipo» ma «sul Mes la posizione è chiara, e credo abbia messo la parola fine il ministro Gualtieri quando, con onestà intellettuale, ha spiegato che l’unico argomento sono 300 milioni di potenziale risparmio. Ma se fossimo gli unici ad usarlo lo stigma potrebbe essere di gran lunga più dannoso».

«Gli indennizzi arriveranno non oltre novembre», ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, parlando a "Che tempo che fa". «La nostra credibilità dipende dalla rapidità di attuazione delle misure, perchè se i soldi arrivano tra due mesi una parte del mondo dello sport scomparirà», ha aggiunto Spadafora. «Ci saranno due cose fondamentali: i contributi ai lavoratori sportivi e un fondo perduto perchè molti non hanno più i soldi neanche per pagare gli affitti e le utenze», ha aggiunto.

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