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Decreto Ristori, lunedì i primi bonifici: in arrivo aiuti per partite Iva e famiglie

Aiuti raddoppiati per chi sarà costretto a chiudere, e rinvio delle tasse di novembre indipendentemente dalle perdite di fatturato per le attività delle zone rosse. Mentre già lunedì circa 211mila attività inizieranno a trovare sul conto corrente i bonifici dell'Agenzia delle Entrate definiti con il decreto Ristori 1, il consiglio dei ministri ha dato il via libera nella notte al decreto Ristori bis, con il nuovo pacchetto di aiuti per le attività e le famiglie più colpite dalle nuove restrizioni anti-Covid.

Con il provvedimento oltre alle partite Iva ci saranno anche aiuti per le famiglie che avranno i figli a casa già alle medie, con la possibilità di prendere il congedo al 50% o di utilizzare altri 1000 euro di bonus babysitter.

I tecnici hanno lavorato senza sosta per scovare tra i risparmi di vecchie misure e gli ultimi margini di deficit circa 7 miliardi in tutto per dare sollievo alle categorie coinvolte dalle misure sempre più restrittive messe in campo per frenare la curva dei contagi: dopo i 5 miliardi e mezzo del primo decreto, infatti, ora sul tavolo ci sarebbero circa 2 miliardi da destinare da un lato alle nuove attività che si dovranno fermare a livello nazionale (come i musei o i negozi dei centri commerciali nel weekend) e dall'altro da chi si ritroverà in zone ad alto o a massimo rischio, in un nuovo lockdown 'soft'.

La lista dei codici Ateco dovrebbe quasi raddoppiare: ai primi 53, infatti, si dovrebbe affiancare una quarantina di nuove categorie, dagli estetisti ai negozi che chiuderanno al minimo per due settimane nelle zone rosse, e che dovrebbero ricevere, stando alle prime bozze del provvedimento, un contributo a fondo perduto raddoppiato, al 200%, rispetto a quanto già ricevuto in estate con il ristoro del decreto Rilancio.

Anche i bar nelle zone rosse, al momento al 150%, dovrebbero ottenere ristori del 200%, mentre chi già riceve un ristoro doppio rimarrà in quella percentuale. Il meccanismo, però, è stato affinato fino all'ultimo per cercare di mantenere il più possibile l'automatismo, che consente all'Agenzia delle Entrate rapidità nell'erogazione. Il decreto bis conterrà, come ha spiegato il premier Giuseppe Conte, "un fondo ad hoc per mettere risorse in caso di variazioni tra zone gialle, arancioni e rosse", così da evitare di dover ricorrere al decreto legge a ogni 'cambio di fascia' delle Regioni. Non solo, il premier ha ricordato che a tutte le nuove categorie saranno estesi anche la sospensione del versamento dei contributi per i dipendenti, il credito d'imposta al 60% per gli affitti per tre mesi (ottobre-dicembre) e la cancellazione della seconda rata dell'Imu di dicembre.

In più arriverà "il rinvio dei versamenti per chi ha gli Isa". Gli acconti di novembre per le attività soggette agli indici di affidabilità fiscale e le partite Iva in regime forfettario sono già stati rinviati (per circa 2 miliardi) ad aprile con il decreto agosto: la misura però agevolava solo chi avesse registrato perdite di almeno il 33%. Ora per le attività delle zone rosse che saranno incluse nei nuovi elenchi degli Ateco si elimina il riferimento alle perdite.

Nel frattempo, come ha sottolineato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, sono partiti i primi bonifici dell'Agenzai delle Entrate "in tempi record, a soli 9 giorni dall'emanazione del primo decreto Ristori".

Si tratta di erogazioni "in favore di più di 211 mila imprese, per un totale di oltre 964 milioni di euro" che dovrebbero arrivare ai destinatari, appunto, tra lunedì e martedì. Si tratta di oltre la metà della platea (oltre 324mila la stima delle attività coinvolte) che poteva essere raggiunta dall'Agenzia in automatico, sfruttando tutti i dati già resi disponibili con la domanda del primo ristoro estivo. Gli altri (oltre 140mila) che dovranno presentare l'istanza, l'impegno è quello di erogare i fondi entro la metà di dicembre.

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