La clessidra si sta svuotando. Il tempo sta finendo. Rush finale per la prima tornata del bonus bici: il 9 dicembre è l'ultimo giorno utile per fare richiesta del contributo sul sito ad hoc del ministero dell’ambiente (www.buonomobilita.it), utilizzando le proprie credenziali Spid. Dopo una prima fase accidentata, nella quale i 215 milioni di euro di contributi messi a disposizione dal governo sono andati esauriti in due giorni il 3 e il 4 novembre (intorno alle 11), sovraccaricando con centinaia di migliaia di richieste contemporanee, il Governo ha deciso di riaprire la possibilità di presentare l'istanza anche a chi era rimasto escluso.
Che cos'è
Si tratta essenzialmente di un contributo governativo per i cittadini che hanno acquistato biciclette (classiche, a pedalata assistita o elettriche), ma anche monopattini, hoverboard e servizi di condivisione a esclusione del car sharing. Il contributo, 215 milioni di euro in tutto, riconosciuto a chi ha effettuato il proprio acquisto tra il 4 maggio e il 31 dicembre 2020, ammonta al 60% del prezzo pagato fino a un importo massimo di 500 euro. Nella prima fase della presentazione delle domande, che si è aperta il 3 novembre, era possibile sia ottenere un buono per acquistare la bici già scontata in negozio, sia trasmettere in digitale la fattura di un acquisto già effettuato per ricevere il rimborso. Chiusa questa prima fase il 4 novembre, dal 9 novembre sono stati riaperti i termini per la presentazione di nuove domande, ma soltanto per i rimborsi: non sarà più possibile ricevere i buoni, dal momento che il plafond è già esaurito. Chi avrà presentato domanda tra il 9 novembre e il 9 dicembre, in ogni caso, non riceverà il rimborso nel 2020 ma a gennaio 2021.
Quando arrivano i rimborsi
Per i cittadini che hanno già regolarmente presentato la domanda sulla piattaforma digitale i tempi di attesa non dovrebbero essere lunghi. Inizialmente, il ministero dell’Ambiente aveva assicurato che i rimborsi sarebbero arrivati tramite bonifico direttamente cui conti correnti degli interessati nell’arco di 10 giorni. Ma i tempi si sono allungati. Discorso diverso per i cittadini che hanno presentato la domanda nella “seconda fase” dell’iniziativa, tra il 9 novembre e il 9 dicembre: i loro rimborsi infatti sono ancora da finanziare, preché vanno oltre il plafond iniziale di 250 milioni di euro messo a disposizione dell’iniziativa, e quindi arriveranno l'anno prossimo.
I primi bonifici di riborso sono partiti a fine novembre: secondo quanto annunciato dal ministero dell’Ambiente al 27 novembre era pari a oltre 54 milioni il valore dei buoni mobilità spesi, mentre risultavano effettuati i primi 90mila rimborsi verso i cittadini per un importo di 30,28 milioni di euro. I rimborsi verso gli eserventi ammontavano alla stessa data al numero di 23.889 per un importo di 9,13 milioni. A quella data gli esercenti registrati alla piattaforma www.buonomobilita.it presso i quali è possibile spendere i buoni risultavano essere 3.234, con 5.454 punti vendita tra negozi fisici e online. Ma oggi sono ancora migliaia coloro i quali ogni mattina consultano il loro conto corrente bancario per verificare l'accreditamento delle somme.
Il bonus bici nel 2021
Le agevolazioni per chi deciderà di acquistare bici, monopattini e altri mezzi “green” saranno prorogate anche per il 2021 e per i prossimi anni. Si tratterà di stanziare, secondo quando inserito nella bozza della legge di bilancio, risorse per un massimo di 20 milioni di euro annui per 2021 al 2023 e per 30 milioni di euro annui dal 2024 al 2026″.
Per il 2020 le previsioni parlano di vendite di due milioni di bici ed e-bike, il 50% dei quali acquistati beneficiando del “Programma sperimentale buono mobilità”. Quanto ai “veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”, quindi monopattini, hoverboard, monowheel, da gennaio a giugno si è registrato un +140% delle vendite, anno su anno. Dati che evidenziano come – recita la bozza della manovra – “non siano sufficienti a consentire il riconoscimento del ‘buono mobilità’ a tutti i potenziali beneficiari; pertanto è necessario un incremento delle stesse, al fine di soddisfare il maggior numero possibile di richieste”.
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