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Recovery: calo delle tasse graduale. L'intelligenza artificiale contro l'evasione fiscale

Entro luglio la legge delega. Ma Pnrr cauto su riforma Irpef

Riforma dell’Irpef «possibile», alleggerimento della pressione fiscale «graduale» solo se «i conti pubblici» lo consentono anche in virtù di un efficientamento della lotta all’evasione fiscale con l’uso dell’intelligenza artificiale. E’ quanto prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nelle pagine che affrontano il vasto tema del fisco. La riforma avrà un ruolo di «accompagnamento» della realizzazione del Pnrr dell’Italia e ne è «parte integrante».

Dovrà centrale gli obiettivi chiesti dall’Europa: ridurre il peso sui redditi da lavoro e contrastare l’evasione. Tuttavia nel testo del Recovery Plan un «impegno» è preso solo per "un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale sul lavoro» e non si arriva a un impegno all’alleggerimento delle aliquote dell’Irpef tout court. Sembra che il Governo lascerà spazio al Parlamento e soprattutto alla commissione di esperti, il compito di individuare modi e tempi di un intervento sull'Irpef, "preservando» la «progressività» del tributo, cioè la struttura a più aliquote e quindi escludendo un’Irpef ad aliquota unica. Siamo di fronte a un’intervento di portata enorme - che abbia «stabilità nel tempo» dice il Pnrr - che andrà a toccare un’imposta che riguarda circa 40 milioni di contribuenti e garantisce allo Stato il suo flusso di denaro più importante.

Curiosa coincidenza di numeri: la sola Irpef, lo scorso anno al Paese tanto quanto darà il Recovery in 4 anni, esattamente 191 miliardi di euro (milione più, milione in meno). La «possibile» revisione dell’Irpef, avrà due obiettivi: uno a costo zero (semplificazione e razionalizzazione della struttura del prelievo) e il secondo, l’atteso, di «riduzione del carico fiscale» condizionato «all’equilibrio dei conti pubblici» e che però avverrà «gradualmente». Di gradualità il Pnrr parla anche riferendosi al cuneo fiscale che dovrà avere "interventi graduali ma di natura strutturale finalizzati a migliorare il reddito dei lavoratori e la competitività dell’economia italiana» abbassando il costo del lavoro. Entro il 31 luglio il governo presenterà una Legge Delega che avrà il raggio molto vasto dell’intera materia fiscale. Il testo del provvedimento terrà «adeguatamente conto» del documento conclusivo della «indagine conoscitiva sulla riforma dell’Irpef e altri aspetti del sistema tributario» avviata dalla Commissioni parlamentari e che sarà conclusa entro maggio.. Per l’intera riforma del fisco il Pnrr prevede «uno o più decreti legislativi delegati» al Governo, verosimilmente uno di questi sarà dedicato all’Irpef e potrebbe essere pronto per l'autunno. I contenuti dei decreti delegati, saranno definiti dalla Commissione di esperti annunciata dal premier Mario Draghi nel suo primo discorso alle Camere. Questa sarà istituita dopo l'approvazione della legge delega e dovrà garantire «tempi certi» per la messa a punto della riforma, che potrebbe entrare in vigore già nel 2022.

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