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Quattordicesima, quando arriva e a chi spetta: ne usufruiranno 7,5 milioni di italiani

Sarà fruibile tra fine mese e luglio: la fetta più grossa di questo tesoretto di complessivi 6,8 miliardi di euro verrà infatti investita nelle ferie

La quattordicesima, la mensilità in più in arrivo tra giugno e luglio per 7,5 milioni di italiani, potrebbe dare una spinta fondamentale ai consumi, e in particolare al turismo. La fetta più grossa di questo tesoretto di complessivi 6,8 miliardi di euro verrà infatti investita nelle ferie, cui dovrebbero andare circa 2 miliardi di euro, il 29% del totale delle quattordicesime. E’ quanto emerge dalle elaborazioni di Confesercenti sulla base di un sondaggio condotto da Swg. Pesano però anche i conti rimasti in sospeso (soprattutto debiti con il fisco) per la crisi innescata dalla pandemia, che assorbiranno oltre 1,4 miliardi (21%).

Le spese arretrate da... tappare

Per quanto riguarda le spese obbligate (tra arretrati con il fisco, bollette, bolli e multe scadute), cui gli italiani destineranno oltre 1,4 miliardi delle proprie quattordicesime, circa 531 milioni andranno a coprire i debiti con il fisco. Importante anche il peso di mutui e finanziamenti - evidenzia l’analisi - , per pagare i quali gli italiani useranno il 16% - oltre 1 miliardo di euro - delle proprie quattordicesime. Il resto verrà investito soprattutto in acquisti di abbigliamento in vista dei saldi estivi di inizio luglio, occasione per la quale i percettori della quattordicesima metteranno da parte 690 milioni di euro, il 10% del totale. Una percentuale appena superiore a quella destinata alle spese sanitarie (637 milioni, il 9%), mentre le restanti voci di spesa assorbirebbero il 10%. Quasi niente finirà nel cassetto: a risparmio e investimenti andrà il 5%, circa 319 milioni di euro. «L'arrivo della quattordicesima potrebbe dare una spinta in più alla spesa delle famiglie», spiega Confesercenti. «Se si considera anche l’aumento del risparmio da parte dei lavoratori non investiti direttamente dalla crisi pandemica, le condizioni per una stagione estiva di ripresa dei consumi domestici ai livelli prepandemici ci sono. Consumi fondamentali in un’estate che, purtroppo, sarà caratterizzata ancora dalla mancanza del turismo estero, e della spesa generata da questo sul territorio. Alcune variabili, però, potrebbero impedire che l’aumento di disponibilità si concretizzi in un incremento reale della spesa delle famiglie: innanzitutto eventuali nuove restrizioni. Spetta al governo - conclude Confesercenti -, in questa delicata fase di transizione, favorire la normalizzazione dei consumi, sia con un rinvigorito piano vaccinale, sia con scelte di politiche del lavoro e fiscali, e restituire la piena fiducia ad impresa e famiglia: la strada intrapresa è quella giusta». (ANSA)

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