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Iliad, guerra dei prezzi nella fibra: avanti da sola a prezzi stracciati

Domani al Cda di Tim il piano di Labriola e l’offerta Kkr

Iliad lancia la sua sfida, dopo aver destabilizzato il mercato del mobile ci riprova con il fisso offrendo la connessione in fibra (Ftth), che viaggia sulla rete Open Fiber, a prezzi stracciati, il 40% in meno della media di mercato. Tim, Fastweb e Vodafone non possono non essere preoccupati della nuova guerra dei prezzi che si sta per scatenare anche se per ora il quarto operatore potrà "rubare" clienti solo nelle grandi città e puntando a una piccola fetta di mercato fino a 7,4 milioni di clienti. E Pietro Labriola, il nuovo ad di Tim, ha una "grana" in più da considerare nel mettere a terra le strategie per il prossimo triennio, che domani porterà al cda per un primo esame. Doccia fredda invece sull'ipotesi di consolidamento, anche se i contatti sarebbero - secondo le indiscrezioni - per ora tutti tra Parigi e Londra: «Andiamo avanti assolutamente da soli per la nostra strada, come abbiamo fatto per questi tre anni e mezzo» risponde Levi a un’ipotesi di integrazione con Vodafone.

«Vogliamo fare una rivoluzione anche sul prezzo» annuncia con tono enfatico l’ad italiano di Iliad che oltre alla formula "per sempre" presenta le due fasce di prezzo 15,99 euro al mese per chi è già cliente e 23,99 euro per gli altri (+40 euro di attivazione); con un router che avendo porte separate promette di mantenere costante la velocità (fino a 2,5 Gbit/s su 1 porta Ethernet, fino a 1 Gbit/s su 2 porte Ethernet, e fino a 0,5 Gbit/s in Wi-Fi) disponibile per 6 milioni di linee. Secondo gli analisti questo metterà pressione sugli Arpu (Average revenue per user) di Tim ed Equita calcola un calo del 5% per effetto della pressione competitiva di Iliad.

Hsbc aveva già calcolato che questi valori sono ai limiti della sostenibilità: servirebbero «17 euro al mese per essere in pareggio», sotto quel livello «sarebbe visto come radicale e destabilizzante per il mercato». E’ plausibile però che come già visto nel mobile la strategia sia quella di un’offerta il cui prezzo sale mano a mano che passa il tempo da quella di lancio. Tornando a Tim, in attesa che il 2 marzo si alzi il velo sul nuovo piano, i sindacati, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno incontrato l’ad Pietro Labriola. «Una conversazione senza passi avanti» commenta il segretario della Uilcom Salvatore Ugliarolo anche se positivo per il clima di dialogo. Temono che la scissione societaria porti migliaia di esuberi e pur non ostacolando l’idea di Rete Unica vorrebbero che non fosse toccato il perimetro del gruppo. «Ad oggi, non è stata decisa alcuna strada precisa» riassumono e chiedono un confronto con il Governo «contro ogni ipotesi che preveda 'Good’e 'Bad’ company». Sullo sfondo resta sempre la manifestazione di interesse di Kkr, che valorizzava Tim a 0,505 euro per azione mentre ora in Borsa scambia a 0,41 euro, un altro tema di discussione sul tavolo del board che ha affidato ad un comitato ad hoc composto da consiglieri indipendenti l’analisi e la valutazione.

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