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Accise sulla benzina con lo “sconto” (-25 centesimi) in vigore dalla prossima settimana

Il decreto ministeriale (Mef-Mite) che attiva il meccanismo dell’accisa mobile sulla benzina, abbassando di 25 centesimi il costo alla pompa, entrerà in vigore all’inizio della prossima settimana. Secondo quanto si apprende, infatti, il decreto è pronto ed è anche già stato bollinato dalla Ragioneria. Mentre per tutte le altre misure, che sono invece contenute nel decreto legge, bisognerà aspettare un po' più di tempo prima di vederne la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Indagini delle Procure su eventuali speculazioni

Dopo l’Antitrust sia le Procure sia la Guardia di Finanza hanno accolto l’esposto del Codacons (inviato all’Autorità per la concorrenza e a 104 Procure in tutta Italia) avviando indagini sul territorio volte a verificare eventuali speculazioni su benzina e gasolio che hanno determinato l’abnorme aumento dei prezzi alla pompa delle ultime settimane. Lo spiega l’associazione in una nota. Al momento si contano due diverse indagini a Roma, e inchieste sono state avviate dalla magistratura anche a Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona. A Pescara, Trieste e Napoli è la Guardia di Finanza ad aver avviato verifiche sui listini dei carburanti. Gli aumenti infatti producono «effetti dirompenti» sui beni trasportati per un esborso in più a famiglia valutato in oltre 370 euro.

«Si tratta di una importante notizia perché le indagini delle Procure potranno accertare se vi siano state speculazioni che hanno portato ad un aumento artificioso dei listini di benzina e gasolio, aumento che sta avendo ripercussioni pesantissime per le tasche di famiglie e imprese, le quali potranno rivalersi sui responsabili di illeciti - spiega il presidente Carlo Rienzi - Il Codacons sta infatti studiando una possibile class action da intentare nei confronti di chi sarà ritenuto colpevole di aver aumentato in modo ingiustificato i listini al pubblico». Il maggior costo dei carburanti alla pompa non solo porta un pieno a costare oggi oltre 30 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021, ma ha effetti dirompenti sui prezzi dei prodotti trasportati. - analizza l’associazione - Tra i beni più colpiti dal caro-benzina troviamo la verdura, che in base agli ultimi dati Istat aumenta del +16,7% su base annua (con punte del +21,5% per funghi, carote, finocchi e cipolle), la pasta (+14,6%), la frutta (+6,8%, col record delle pere che salgono del +32,2%, +10% le arance) e il pesce, con alcuni prodotti ittici che rincarano del +10,6%. Questo significa che, a causa del record dei carburanti, una famiglia si ritrova a spendere +374 euro all’anno solo per l'acquisto dei beni alimentari, di cui +35 euro per la frutta, +128 euro per i vegetali - conclude il Codacons.

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