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Gas, piano Usa per rifornire l’Europa con 15 mld di metri cubi nel 2022

Gli Stati Uniti stanno finalizzando un piano per fornire all’Ue fino a 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto entro la fine del 2022. Lo riferisce il Financial Times spiegando che l’accordo mira ad aiutare l’Ue a ridurre la sua dipendenza dal gas naturale dalla Russia.

Le forniture di Gnl dagli Stati Uniti andrebbero verso l’obiettivo, fissato dall’Ue questo mese, di sostituire i 50 miliardi di metri cubi di gas attualmente forniti dalla Russia con forniture alternative. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen puntano ad annunciare l’accordo domani mattina. L’Ue è sottoposta a forti pressioni affinchè estenda l’embargo al gas e petrolio russo come fatto da Washington e Gran Bretagna ma il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha spiegato che uno stop immediato provocherebbe una recessione nel Vecchio Continente.

Sostituire il gas russo con Gnl prodotto da Stati Uniti, Qatar ed Egitto

Recentemente l’Ue ha presentato un piano per sostituire il gas russo importando 50 miliardi di metri cubi in più di Gnl da produttori globali tra cui Stati Uniti, Qatar ed Egitto, ma alcuni analisti hanno avvertito che il piano non è realistico. Secondo Ft la quantità finale di Gnl fornita all’Ue dipenderebbe dai contratti commerciali. Gran parte della produzione degli Stati Uniti è già destinata a paesi di tutto il mondo, in particolare in Asia. Mike Yarwood, ricercatore senior presso l’Oxford Institute for Energy Studies, ha affermato che l’Europa dovrebbe prepararsi a pagare prezzi del gas più alti nei prossimi anni per raggiungere gli obiettivi del piano. La capacità di importazione di Gnl è concentrata nella penisola iberica ma la Spagna ha scarsi collegamenti via pipeline per spostare il gas importato nel nord Europa. Le nazioni dell’Europa orientale più fortemente dipendenti dal gas russo non hanno le infrastrutture per beneficiare delle importazioni di Gnl con terminali vicini già operativi a pieno regime, il che significa che avrebbero difficoltà ad aumentare ulteriormente le importazioni.

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