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Ferrovie dello Stato, il bilancio 2021: ritorno all’utile e ricavi a 12,2 miliardi di euro

L’amministratore delegato Luigi Ferraris: "Risultati positivi, solido presupposto per il rilancio delle nostre attività"

Luigi Ferraris

Ricavi operativi per 12,2 miliardi di euro con un ritorno all’utile netto per 193 milioni di euro. Tutti i margini di esercizio con saldi positivi e in crescita, investimenti tecnici in aumento del 40% rispetto al 2020 con un livello di spesa, pari a 12,5 miliardi di euro, mai raggiunto prima. Sono alcuni dei risultati contenuti nel progetto di Relazione finanziaria annuale del Gruppo FS Italiane, che include anche il bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2021, esaminato e approvato oggi dal Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane.

“I positivi risultati conseguiti dal Gruppo nel 2021 rappresentano un solido presupposto per il rilancio di tutte le nostre attività, seppure in un contesto ancora condizionato dalla coda della fase pandemica e dalle tragiche vicende belliche tuttora in corso in Ucraina", ha commentato Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS. "In questo quadro il Gruppo FS è chiamato a svolgere un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi del Pnrr, per dotare il Paese di un sistema infrastrutturale, di mobilità e di logistica merci efficienti e integrati, nonché per contribuire a rendere le nostre città più sostenibili. Il Gruppo - ha proseguito Ferraris - intende anche essere protagonista del processo di transizione energetica in corso, come importante auto-produttore nazionale da fonti di energia rinnovabili. Si tratta di una sfida che tutti noi, donne e uomini del Gruppo FS, affronteremo con impegno e determinazione, consapevoli della centralità delle nostre attività a beneficio del sistema Paese”.
In crescita e con saldi positivi anche tutti i margini di esercizio. I ricavi operativi del Gruppo salgono, rispetto al 2020, a 12,2 miliardi di euro, con un incremento complessivo di 1,3 miliardi di euro. Cresce anche il Margine Operativo Lordo (EBITDA) di 255 milioni di euro, arrivando a 1,9 miliardi verso i 1,6 miliardi di euro dell’anno precedente (­+15,6%) e si attesta a un valore positivo pari a 193 milioni anche l’EBIT.

L’aumento dei ricavi è essenzialmente legato a due fattori: la ripresa dei volumi di domanda rilevata da Trenitalia, diretta conseguenza della progressiva riduzione delle restrizioni messe in campo dal Governo e l’iscrizione di contributi a ristoro, previsti a livello nazionale e internazionale, dalle varie leggi e decreti emanati per un importo totale pari a 958 milioni di euro, in misura comunque inferiore (-9,1%) a quanto contabilizzato nel 2020, che hanno mitigato gli effetti negativi subiti dal Gruppo a causa della pandemia.

E’ sul fronte investimenti che il Gruppo FS registra un livello di spesa mai raggiunto prima confermandosi come il principale investitore in Italia, nonostante le forti e oggettive complessità causate dall’emergenza Covid-19. Nel 2021 è stato gestito un livello di spesa per investimenti tecnici pari a 12,5 miliardi di euro contribuendo così significativamente, con una crescita pari al 40% rispetto al 2020, al rafforzamento del Paese nei settori trasporto, infrastruttura e logistica. Di questi investimenti tecnici, il 98% è stato gestito sul territorio nazionale e oltre 10 miliardi in infrastrutture ferroviarie e stradali. Inoltre, con anticipazioni finanziarie per 2,6 miliardi di euro, nel 2020 furono di circa 1 miliardo, il Gruppo ha dato un proprio contributo nel sostenere le filiere produttive del Paese.
FS, insomma, ha giocato un ruolo chiave per la ripartenza del Paese, generando un impatto economico con le sue attività e investimenti pari all’1,6% del Valore Aggiunto nazionale. È valutabile in oltre 290 mila unità l’impatto occupazionale delle attività promosse dal Gruppo nel 2021, tra occupazione diretta e derivante dagli effetti indiretti e indotti. Sono infine 25 i miliardi di euro di fondi previsti dal Pnrr e dal Fondo Complementare assegnati alle società del Gruppo FS in qualità di soggetti attuatori. RFI, infatti, ha assunto un ruolo rilevante per la riuscita del Piano e in particolar modo della Missione 3.

Sul fronte della sostenibilità e dei fattori ESG è proseguito il trend di diminuzione delle emissioni climalteranti grazie sia al rinnovo della flotta ferroviaria con mezzi a più alta efficienza energetica e al miglioramento del mix di generazione elettrico. Il Gruppo FS ha ricevuto la valutazione “Advanced” nel rating Moody's ESG Solutions, “B” nel rating Carbon Disclosure Project sui temi climatici e “A-” sullo scoring relativo al coinvolgimento fornitori su tali temi. Sempre nel 2021 sono stati collocati due Green Bond, è stata sottoscritta una linea di credito irrevocabile di tipo Sustainability Linked pari a 2,5 miliardi di euro e durata triennale.

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