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Bando da 2 milioni per il recupero di terreni incolti nel Sud

Recuperare e valorizzare terreni incolti o abbandonati, o non adeguatamente utilizzati nelle regioni meridionali, per dar vita a produzioni agricole sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale, capaci di creare prodotti di qualità, di rivitalizzare le tradizioni legate all’agricoltura e all’allevamento, di promuovere percorsi di inclusione sociale e lavorativa per persone in difficoltà, sviluppando filiere corte in grado di rispondere alle attuali difficoltà di accesso ai prodotti agricoli di prima necessità, garantendo adeguati canali di commercializzazione. Sono questi gli obiettivi del bando «Terre colte», giunto alla seconda edizione e promosso dalla Fondazione Con il Sud che mette a dispone 2 milioni di euro.

«Il bando - spiega un comunicato - è rivolto alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia. L’agricoltura ha caratterizzato storicamente il Mezzogiorno. Nel 2001, mentre al Nord i lavoratori impegnati in agricoltura rappresentavano il 3,9% del totale, al Sud questo dato era proporzionalmente più del doppio (9,2%)».

Nel corso degli ultimi decenni, però, molti terreni agricoli sono stati abbandonati o non valorizzati a pieno. Le cause sono molteplici, a partire dal difficile, e pressochè assente, ricambio generazionale della classe agricola. «Dai dati presenti sul sito web dell’Ismea, ad oggi - si fa rilevare - nelle sei regioni del Sud sono presenti ben 645 terreni incolti. Un dato che non rappresenta la totalità dei fondi agricoli abbandonati presenti nel meridione, ma che contribuisce a dare la misura del fenomeno».
«I progetti sostenuti con il primo bando hanno rappresentato un percorso molto soddisfacente, che ci ha spinti a insistere in questo ambito» ha commentato Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione Con il Sud. «La valorizzazione dei terreni abbandonati o non utilizzati, che sono davvero tanti nel nostro Sud, è uno degli strumenti - continua - da percorrere per creare occasioni di lavoro e di inclusione sociale, per generare economia, per valorizzare le ricchezze che la natura ci mette a disposizione e, soprattutto, per creare opportunità per le comunità e per chi vive situazioni difficili».

Due le fasi del bando: nel corso della prima, sarà richiesta l’individuazione e presentazione dei risultati attesi e la chiara definizione degli obiettivi e delle attività, mentre nel corso della seconda fase i proponenti saranno invitati a chiarire ed eventualmente ridefinire il progetto.

Per accedere al bando è necessario che i proprietari dei terreni diano in concessione le terre a una o più organizzazioni del partenariato che propone il progetto per una durata minima di 10 anni, di cui i primi 5 a titolo gratuito o simbolicamente oneroso. I terreni potranno essere messi a disposizione anche da proprietari di fondi agricoli incolti o abbandonati che si sono trasferiti in altre regioni d’Italia o all’estero e che decidano in questo modo di metterli a disposizione della comunità locale.

Le partnership di progetto dovranno essere composte da almeno tre organizzazioni, di cui due di Terzo settore compreso l’ente responsabile del partenariato. Potranno, inoltre ,essere coinvolti il mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca. Le proposte potranno prevedere, oltre alle attività di coltivazione o di allevamento, iniziative di tipo commerciale, sociale, turistico-ricettivo, artigianale, ecc., purchè strettamente connesse e accessorie a quelle di carattere agricolo. Il contributo per singola proposta è di massimo 400.000 euro.

Le proposte dovranno essere presentate online entro il 14 dicembre, attraverso la piattaforma Chàiros dal sito www.fondazioneconilsud.it. Con il precedente bando «Terre Colte», promosso nel 2017 dalla Fondazione Con il Sud in collaborazione con Enel Cuore Onlus, sono stati sostenuti 9 progetti con 3 milioni di euro.

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