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Porsche: debutto amaro in Borsa, -14% a 60,48 euro/azione

Debutto amaro in Borsa per Porsche che oggi ha scambiato per la prima volta le azioni al Dax di Francoforte cedendo il 14,19% a 60,48 euro per azione. Il prezzo iniziale dell’Ipo era stato a 82,50 euro per azione ma il titolo ha risentito dell’andamento negativo dei listini europei con il dax che ha ceduto l’1,71%. Male anche la controllante Volkswagen che ha perso l’8,5% a 128,70 euro per azione. Quella del marchio automobilistico tedesco è la maggior quotazione in Europa dal 2011. Con 113,9 milioni di titoli in vendita, il gruppo di Wolfsburg raccoglierà 9,4 miliardi di euro che serviranno a finanziare il suo passaggio all’elettrico. L’operazione è importante in quanto, negli ultimi mesi, le Ipo sono state rare in Europa a causa dell’incertezza creata dall’inflazione, dall’aumento dei tassi di interesse e dalla guerra in Ucraina.

Per sedurre gli investitori, il produttore della leggendaria 911 ha scommesso sulla salute finanziaria del settore automobilistico di lusso e su una storia quasi centenaria che l’ha resa un punto di riferimento per le auto sportive «made in Germany». Il volume delle emissioni la rende la seconda più grande Ipo in Germania dopo Deutsche Telekom nel 1996 e la più grande in Europa dal 10 anni insieme a quella del colosso svizzero delle materie prime Glencore. Volkswagen, che ha collocato solo il 12,5% del capitale sul mercato azionario, è il secondo gruppo automobilistico più grande al mondo e intende raccogliere i miliardi necessari per dare vita alla transizione verso l’auto elettrica e quella a guida autonoma. Volkswagen si è anche assicurata il sostegno di azionisti importanti di Porsche come i fondi di investimento pubblici del Qatar e di Abu Dhabi, il fondo sovrano norvegese e il gestore patrimoniale americano T. Rowe Price. La società, prima del collocamento, era al 100% di Volkswagen controllata dalla holding Porsche SE, tesoro delle famiglie Porsche e Piech.

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