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Addio al Reddito di cittadinanza, dal 2024 arriva l'assegno di inclusione. Verifica i dettagli

Si chiamerà Assegno di inclusione il nuovo strumento di contrasto alla povertà che sostituirà dal primo gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza.

A chi spetta e come funziona

Potrà essere chiesto solo dalle famiglie nelle quali ci sono componenti disabili, minori o over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,2 (2,3 nel caso di disabili gravi).

La scala cambia e vale uno per il primo componente, 0,5 per ogni altro componente con disabilità, 0,4 per gli altri componenti over 60 o con carichi di cura, 0,15 per i bambini fino a due anni e 0,10 per gli altri minori. Lo si legge nella bozza del decreto.

Per adulti non disabili poveri lo Sda, stretta sull'assegno

Per le persone tra i 18 e i 59 anni non disabili e non impegnati in attività di cura in situazione di povertà arriva a partire dal primo settembre del 2023 lo «Strumento di attivazione» (Sda), la misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza per le persone occupabili. Per le famiglie con figli minori, anziani o disabili il Reddito sarà sostituito dall’Assegno di inclusione. Lo Sda sarà pari a 350 euro ma sarà erogato solo nel caso di partecipazione ad attività formative o a progetti utili alla collettività, per tutta la loro durata e comunque per periodo massimo di dodici mensilità. Lo si legge nella bozza del decreto che sarà esaminato il primo maggio. Il beneficio economico è considerati come un’indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa.

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