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Giugno è il mese delle tasse: tra Imu, Irpef, Ires ed Irap. TUTTE LE SCADENZE

Mano al portafoglio. Il fisco chiama alla cassa i contribuenti per le principali scadenze di pagamento di metà anno. Si inizia con l’Imu, che va versata entro il 16 giugno e che secondo i calcoli della Uil drenerà 11 miliardi dalle tasche di chi possiede un immobile a quella dei comuni che la utilizzano per pagare i servizi.

Ma a fine mese si pagano anche Irpef, Ires e Irap legate alla dichiarazioni dei redditi: si tratta del saldo 2022 e del primo acconto 2023 che, comunque, potranno essere versate anche a luglio con una piccola maggiorazione. Il primo appuntamento è con l’Imu. L’imposta municipale, che è la principale fonte di finanziamento dei comuni, si paga infatti solo sulle seconde case e sulle prime case di lusso: si tratta delle abitazioni accatastate come A/1, le ville A/8 e i Castelli o palazzi storici (A/9). Il 16 giugno si paga l’acconto, il saldo sarà invece dovuto a dicembre: la scadenza del 16 cade però di sabato e quindi ci sarà tempo per fare il pagamento fino al 18 del mese. L’Imu si applica sui mesi di effettivo possesso nell’anno in corso. Nella genericità dei casi, se non ci sono stati cambiamenti rispetto all’anno precedente, il contribuente non deve fare grandi calcoli. Basterà infatti che versi il 50% dell’imposta pagata nell’anno precedente. Poi con il saldo, a dicembre, verificherà se il comune ha modificato le aliquote e quindi verserà la quota rimanente. Nel caso di cambiamenti nel corso del prime semestre del 2023, invece, si potrà fare il calcolo in base ai mesi di effettivo possesso (da considerare se si superano i 15 giorni).

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