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Lotta all'inflazione, la Bce alza ancora i tassi d'interesse al 4,25%

Il tasso sui depositi sale al 3,75%. Lagarde: "A settembre pausa o rialzo ma certo non taglio". In rialzo le borse europee, svetta Milano

Christine Lagarde

La Bce ha deciso di alzare i tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,25%, quello sui depositi al 3,75%, e quello sui prestiti marginali al 4,50%.  "L'inflazione continua a scendere ma ci aspettiamo che resti ancora troppo alta per troppo tempo". Lo scrive la Bce nel comunicato al termine della riunione che ha alzato i tassi. "Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano a livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario in modo da raggiungere il target di inflazione al 2%. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato dei tassi e la durata della restrizione monetaria", prosegue la Bce.

Il calo dell'inflazione proseguirà nel 2023

'Gli sviluppi dall'ultima riunione supportano le aspettative che l'inflazione caleà ancora nel corso dell'anno, ma resterà sopra il target per un periodo esteso', e in particolare 'l'inflazione di fondo resta alta'. Lo scrive la Bce nel comunicato. I rialzi, spiega, continuano ad essere trasmessi con forza all'economia: le condizioni del credito si sono ulteriormente ristrette, e rallentano la domanda, 'un fattore importante per riportare l'inflazione al target'. Le decisioni continueranno a basarsi sulle prospettive dell'inflazione, sulle dinamiche dell'inflazione di fondo e sulla forza della trasmissione della politica monetaria.

Lagarde: "Le prospettive dell'economia si sono deteriorate"

Le prospettive a breve termine dell'attività economica si sono deteriorate molto a causa della domanda più debole che pesa sulla manifattura, e anche gli investimenti mostrano segni di peggioramento. I servizi restano forti ma si sta perdendo slancio. L'economia resta debole a breve termine: lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, al termine della riunione del Consiglio direttivo. Il mercato del lavoro resta robusto, con la disoccupazione ai minimi, ma alcuni indicatori mostrano che il trend può rallentare a causa del calo della manifattura, ha aggiunto.

"A settembre pausa o rialzo, ma certo non taglio"

"I fattori di rialzo dell'inflazione stanno cambiando. La pressione sui prezzi domestici, compreso il rialzo dei salari e i margini sui prodotti sta aumentando" mentre diminuisce quella 'importata', afferma il presidente Bce Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine della riunione del board. "Abbiamo deciso il nono rialzo in un anno, lo abbiamo deciso all'unanimità" e per il futuro "i dati e la valutazione ci diranno se e quanto ancora abbiamo terreno da coprire. Siamo dipendenti dai dati e aperti alle decisioni di settembre e oltre, perché questi dati potrebbero variare da un meeting all'altro", ha aggiunto Lagarde.

E' il nono rialzo in un anno
"Abbiamo deciso il nono rialzo in un anno, lo abbiamo deciso all'unanimità" e per il futuro "i dati e la valutazione ci diranno se e quanto ancora abbiamo terreno da coprire.
Siamo dipendenti dai dati e aperti alle decisioni di settembre e oltre, perché questi dati potrebbero variare da un meeting all'altro": lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde. "Ora ci muoviamo in un territorio dove dipendiamo dai dati, e sulla base di quello determiniamo se rialziamo o se ci fermiamo. Ma certamente non tagliamo" i tassi: lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, al termine della riunione del Consiglio direttivo. A settembre "può esserci un rialzo o una pausa, ma una pausa potrebbe non essere per un periodo esteso, perché dipende dai dati", ha detto Lagarde, sottolineando di avere "l'assoluto sostegno del Consiglio direttivo".

Le borse europee corrono sulla decisione della Bce

Le borse europee arrotondano i rialzi mentre è in corso la conferenza stampa di Christine Lagarde, che ha aperto alla possibilità di una pausa dei rialzi dei tassi di interesse a settembre, nel caso in cui i dati economici puntassero in quella direzione. Milano avanza del 2%, svettando tra le Borse europee, Parigi sale dell'1,9%, Francoforte dell'1,4% e Madrid dell'1%. In calo i rendimenti dei titoli di Stato con il Btp che cede cinque punti base al 4,048% mentre lo spread con il Bund è invariato a 162 punti base. L'attesa per una fine della stretta indebolisce l'euro, che cede lo 0,5% sull'euro a 1,1025.

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