Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Impennata della benzina, verde ai massimi da un anno

In una settimana 3 cents in più. Consumatori, tagliare le accise

Benzina alle stelle. L’operazione cartelloni voluta da Adolfo Urso per rendere il prezzo dei carburanti più trasparente, favorendo gli automobilisti nella scelta del distributore più conveniente, è scattata da un settimana esatta, ma negli stessi giorni benzina e diesel hanno registrato una vera e propria impennata, di oltre 3 centesimi al litro per la verde e di ben 5 centesimi per il gasolio. A parlare chiaro sono i dati ufficiali raccolti dal ministero dell’Ambiente in base all’andamento settimanale dei prezzi. Tra il 31 luglio e il 6 agosto, in coincidenza con l’obbligo di esporre i prezzi medi scattato il primo agosto, i prezzi della benzina al self service sono arrivati a 1,929 euro al litro, ai massimi da un anno a questa parte, e quelli del gasolio a 1,796 euro al litro. I numeri più aggiornati di Quotidiano energia, che si basano invece sulle rilevazioni giornaliere dell’Osservaprezzi del ministero delle Imprese, sono ancora più alti: la benzina in modalità self è in media a 1,936 euro al litro il gasolio a 1,816 euro al litro. Livelli che non sono passati inosservati ai consumatori e che hanno richiamato l’attenzione anche dell’opposizione. Tra le fila del Pd, Tatiana Rojc accusa il governo di «fischiettare" davanti agli aumenti, «facendo finta di niente».

«La trovata dei cartelli col prezzo medio regionale ha ottenuto effetto zero o contrario, - denuncia la senatrice dem - il governo non ha nemmeno un’idea di come frenare i rialzi e le famiglie si impoveriscono». Nel Movimento 5Stelle Chiara Appendino definisce invece «grottesca la miopia dell’esecutivo», denunciandone "l'ostinazione nel non voler intervenire sulle accise» e lanciando l’allarme sulla competitività del tessuto produttivo italiano, «rispetto a quei paesi Ue come la Germania che sul caro-carburanti sono intervenuti». Riproporre il taglio delle accise sperimentato durante il governo Draghi è un’ipotesi che il ministero dell’Economia ha effettivamente già escluso, per "mancanza di presupposti», visto che il prezzo del petrolio a livello internazionale, come spiegato recentemente dalla sottosegretaria Lucia Albano, non si discosta dal valore del Def tanto da far scattare la riduzione fiscale. All’attacco le associazioni dei consumatori.

L’Unc parla di "stangata sulle vacanze» e di «ennesima speculazione sull'esodo degli italiani». In una sola settimana, calcola l’associazione, un pieno da 50 litri costa 1,56 euro in più per la benzina e addirittura 2,52 euro per il gasolio. In appena due settimane, quelle cruciali per chi sta andando in ferie, un litro di benzina costa quasi 7 centesimi in più, con un rialzo del 3,5%, pari a 3,26 euro per un pieno, mentre il gasolio è rincarato di quasi 9 centesimi al litro, con un balzo del 5,1%, pari a 4,34 euro a rifornimento, 104 euro su base annua. «Gli automobilisti - afferma Assoutenti - vanno incontro a un salasso, a dimostrazione che i cartelloni con i prezzi medi da soli non bastano a bloccare le speculazioni. Serve intervenire sulla formazione dei listini, nei vari passaggi della filiera, dall’estrazione alla vendita alla pompa», sottolinea il presidente dell’associazione Furio Truzzi.

Consumerismo ricalca invece l’appello di Appendino. «Il governo deve intervenire al più presto, con un decreto urgente da adottare prima di Ferragosto per disporre il taglio delle accise sui carburanti: basterebbe una riduzione delle accise di 10 centesimi di euro al litro (12,2 cent considerata anche l'Iva) - afferma il presidente Luigi Gabriele - per determinare un risparmio netto di 6,1 euro a pieno, che consentirebbe agli italiani di risparmiare circa 200 milioni di euro solo sulla spesa per i rifornimenti di carburante in occasione del contro-esodo di agosto».

Caricamento commenti

Commenta la notizia