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Caro voli, è polemica. Il ceo Ryanair: non ci possono obbligare a volare in Sicilia. Schifani: si approfitta della mancanza di concorrenza

Scoppia la polemica sulle norme contro il caro voli. A bocciare il provvedimento varata dal governo è il Ceo di Ryanair, Eddie Wilson, in un’intervista a La Repubblica dove annuncia il ricorso alla Commissione Ue. Per discutere le criticità, il manager ha incontrato questa mattina il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al Mimit. Al centro del colloquio, oltre alle norme contenute nel dl asset che intervengono sulle tariffe da e per la Sicilia e la Sardegna, anche gli investimenti che la compagnia low cost sarebbe pronta a fare nel nostro paese.

«Noi puntiamo a evitare distorsioni di mercato agendo nei confronti di un algoritmo che provoca effetti dannosi per il consumatore, laddove non c'è un’alternativa di mercato, ma come per tutti i provvedimenti siamo disponibili a confronto». Lo ha detto il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, rispondendo in conferenza stampa ad una domanda sulle misure contro il caro voli contenute nel dl asset. «Stamattina ho incontrato il Ceo di Ryanair che mi ha esposto i piani sviluppo che ha nel nostro paese e le problematiche a cui può andare incontro la compagnia. - ha concluso - io sono disponibile anche a incontrare le altre compagnie aeree per capire se in sede di conversione» il decreto asset «può essere migliorato».

Di tutt'altro parere il Ceo di Ryanair che ha definito il decreto «ridicolo, illegale, interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue. Deve essere cancellato», sottolineando che «se non verrà cancellato ci sarà un impatto sull'operatività di Ryanair in Italia». Non piace a Wilson neppure l’accusa che ci sia un algoritmo dietro al sistema di definizione dei prezzi. «Ho letto le loro valutazioni sugli algoritmi. Spazzatura. Ho sentito tutte queste sciocchezze sui dispositivi Android o Apple dei clienti, che determinerebbero le nostre tariffe. Si tratta di una teoria complottista basata sulla fantasia di persone che non hanno abbastanza lavoro da fare». E ancora: «Non sappiamo chi compra i nostri biglietti a 20, 30, 40 euro. Non facciamo profilli dei nostri clienti. Come potremmo? Penso che queste persone che dicono queste cosa hanno guardato troppo Netflix, non vivono nel mondo reale. Noi iniziamo offrendo i prezzi più bassi e poi andiamo su progressivamente». Wilson ha anche spiegato che «non possiamo convincere la gente a volare con noi se non vogliono, solo il prezzo li può convincere ed è per questo che abbiamo tanto successo. Da anni offriamo i prezzi più bassi».

Il Ceo di Ryanair ha aggiunto: «Mi è dispiaciuto dire al ministro che lui è il governo e può cambiare la legge, ma non ci possono obbligare a volare in Sicilia e Sardegna. Per abbassare i prezzi occorre aumentare la capacità, cioè aumentare i posti a disposizione. Le persone che lo stanno consigliando non sanno nulla del settore aereo, non sanno nulla di economia», ha sottolineato Wilson, spiegando che «nelle scuole la prima lezione di economia che ti danno è che se aumenti l’offerta, diminuiscono i prezzi. Ma se interferisci e restringi i prezzi, le aziende se ne vanno da un’altra parte». Per cui «se il decreto dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna», ha fatto presente Wilson, sottolineando che «a Malta, a Cipro, alle Canarie stanno esultando per questo decreto perché sanno che noi voleremo di più verso di loro. Con Ryanair abbiamo trasformato l'Italia, quest’anno con la nostra compagnia trasporteremo verso l'Italia e dall’Italia 56 milioni di passeggeri» e «abbiamo il 40% di quota di mercato e vogliamo continuare a crescere grazie alle nostre tariffe basse perché questo è il nostro business». Al contrario «Lufthansa, che ha preso Ita, è specialista nell’alzare le tariffe», ha detto Wilson.

Infine,  Wilson ha respinto le accuse di far parte di un cartello: Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita», sottolineando che chi dice che Ryanair abbia fatto cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, come per esempio il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, «dice spazzatura, nient'altro che spazzatura».

Schifani all'ad Ryanair, spazzatura è vessare i siciliani

«L'ad di Ryanair Wilson spieghi ai milioni di siciliani se non è scandaloso l’atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza, direi quasi di monopolio, per vessare un’intera popolazione con prezzi esorbitanti. 'Spazzatura', quindi, sono certe condotte che abbiamo segnalato all’Antitrust per ben due volte». Così il governatore siciliano Schifani risponde all’ad di Ryanair Eddie Wilson. «'Spazzatura' è far subire ai siciliani prezzi spropositati quando questi vogliono spostarsi per Natale o durante il mese di agosto oppure quando sono costretti a prenotare senza largo anticipo un volo. - prosegue Schifani - Circostanze che stiamo combattendo con le nostre forze e con l’aiuto del governo nazionale, anche grazie all’introduzione tra le compagnie che servono la Sicilia di un terzo vettore che, con prezzi accessibili e con tariffe che non superano mai un determinato tetto, ha favorito la mobilità da e per la nostra Isola. Ho sempre detto che avrei incontrato l’amministratore di Ryanair se avesse dato chiari segnali di voler ridurre le scandalose tariffe della sua compagnia, per poter concordare le modalità. Ma - conclude il governatore - l’arroganza di quel vettore, dimostrata oggi anche dalle offensive dichiarazioni del suo capo, hanno impedito qualunque tipo di mediazione».

 

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