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Manovra tra aiuti ai redditi bassi, bonus benzina e sostegni contro il caro bollette

Salvini: 'Saremo uniti, seri e concreti'. Il vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture: "L'obiettivo comune è l'aumento di stipendi e pensioni"

Nuovi sostegni per arginare il caro bollette. Un bonus benzina per tutelare gli automobilisti dalla corsa dei prezzi dei carburanti. Una ulteriore stretta sul superbonus, con correzioni per salvare i condomini con lavori già avviati. Parte da queste misure, e dall’obiettivo prioritario di aiutare i redditi bassi, la sfida d’autunno del governo. Strade che corrono parallele al difficile lavoro di preparazione della manovra, che entra ora nel vivo con una serie di appuntamenti cruciali culminando a fine mese con la definizione delle risorse davvero disponibili.

Incontro cruciale a Palazzo Chigi

Il primo momento di confronto si è svolto ieri, quando riuniti intorno allo stesso tavolo per parlare di manovra si troveranno a Palazzo Chigi i capigruppo di maggioranza. Una verifica per mettere a fuoco le richieste che ciascun partito vorrebbe vedere inserite nella legge di bilancio. Ma anche per ribadire la linea della prudenza che presidenza del Consiglio Chigi e Mef ripetono da settimane: le risorse sono poche, tutto sarà dirottato sulle priorità; quindi niente impuntature su bandierine irrealizzabili, il programma è confermato, ma nell’orizzonte della legislatura.

Per Salvini "L'obiettivo comune è l'aumento di stipendi e pensioni"

Sulla manovra e i rapporti all'interno del governo "ho letto ricostruzioni fantasiose. Saremo unanimi, concordi, seri e concreti. Abbiamo davanti 4 anni abbondanti e porteremo avanti gli impegni presi. L'obiettivo comune è mettere i soldi che ci sono, pochi o tanti lo vedremo, per l'aumento di stipendi e pensioni". Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti,Matteo Salvini, a Rtl 102.5, rimarcando "la conferma del taglio del cuneo fiscale in totale sintonia con Giorgia e tutta la maggioranza: non ci sarà alcuna sbavatura".

La premier chiama a raccolta

Proprio per trovare un momento comune prima dei prossimi appuntamenti, la premier ha chiamato a raccolta tutto il partito - parlamentari e ministri - per una cena che dovrebbe servire a fare il punto in vista anche della kermesse di Fratelli d’Italia prevista per il 24 settembre in occasione dell’anniversario della vittoria delle elezioni.

Il governo studia le prossime mosse

Ma sul tavolo dell’esecutivo non c'è solo il tema della manovra, con i tanti nodi che si porta dietro, dal fardello del superbonus alla spada di Damocle del negoziato sul nuovo Patto di Stabilità. A fine mese scadono infatti i sostegni per il caro bollette, compresa la proroga del bonus sociale. E il governo è già al lavoro per studiare le prossime mosse.

Focus sul superbonus

Riflettori sempre puntati infine sul superbonus, un fardello che pesa sui conti pubblici e che non smette di creare situazioni di difficoltà per famiglie e imprese. L’idea è che questa agevolazione «ereditata» e tutt'altro che gradita dall’esecutivo diventi uno strumento per "tutelare chi i lavori non se li potrebbe permettere, non chi se li può permettere e magari così non li paga», mette in chiaro il sottosegretario all’Economia Federico Freni.

Caccia alle risorse e malumori tra i ministri

Il lavoro sulla manovra intanto parte dalla certezza dei capisaldi: taglio del cuneo, sostegno ai redditi più bassi, attenzione massima alle famiglie e alla natalità. Il problema resta la difficile caccia alle risorse - la verifica si farà con la Nadef entro il 27 settembre -, mentre tra i ministri si registrano i primi malumori per i tagli chiesti dal Mef, che tra pochi giorni, entro il 10 settembre, attende di ricevere da tutti le proposte di risparmi. Si guarda con particolare attenzione al tema della sanità, con le opposizioni in pressing per evitare il rischio di nuove sforbiciate. Timori anche per il dossier pensioni.

Preoccupazioni sindacali

Un quadro che non convince i sindacati. "Guardando quello che è stato fatto fino ad oggi i temi non sono risolti», avverte il leader della Cgil Maurizio Landini, annunciando che è stato chiesto ai lavoratori il mandato «di arrivare se è necessario fino allo sciopero generale».

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