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Sgravi alle mamme senza tetto al reddito. E arrivano altri 600 milioni per la carta "Dedicata a te"

Sgravi contributivi per tutte le mamme lavoratrici senza limiti di reddito ma con un tetto massimo di 3mila euro annui. Incremento del bonus nido destinato ai secondi figli nati dal 2024. Aumento dal 30 al 80% per un altro mese della percentuale del congedo parentale fino al sesto anno di età del figlio. Sono alcune delle principali misure del pacchetto famiglia contenuto nella bozza della manovra. E’ il terzo pilastro della legge di bilancio, insieme a cuneo e riforma dell’Irpef, sul quale il governo ha puntato sin da subito con l’obiettivo dichiarato di contrastare la denatalità. E così, se sale l’Iva sui beni per la prima infanzia cambiano i fringe benefit sempre con un occhio di riguardo ai lavoratori con figli fiscalmente a carico «compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati».

Intanto a sostegno delle famiglie arrivano 600 milioni di fondi in più dal 2024 per la carta Dedicata a te, il fondo nato con la scorsa legge di bilancio e destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità per chi ha un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Ma è soprattutto sulle madri lavoratrici che si concentrano risorse e aiuti. Entra così in manovra uno sgravio contributivo al «100%» fino a un «massimo di 3000 euro annui», senza limiti di reddito, quindi per tutte le lavoratrici madri dipendenti a tempo indeterminato a esclusione del «lavoro domestico». Ma lo sconto sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due bimbi dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo. Arriva anche l’incremento del bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati. Ma è destinato solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under10 e con un tetto Isee di massimo 40mila euro. Mentre è «elevato a 2.100 euro» l’incremento introdotto nel 2020 che ha innalzato da 1.500 euro a un massimo di 3mila euro l’attuale beneficio. Novità anche sul fronte dei congedi parentali facoltativi: nel 2024 due mesi sul totale dei sei a disposizione entro i sei anni di vita del figlio, saranno retribuiti all’80% dello stipendio anziché al 30%. Negli anni successivi però si cambia ancora: per uno dei due mesi la retribuzione sarà pari al 60% dello stipendio, l’altro resterà all’80%. Un aiuto in più a chi ha più figli arriva anche per quanto riguarda i fringe benefit: per il 2024 la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit (pari a 258 euro) viene portata a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti e a 2.000 euro per quelli con figli a carico. Entra infine nella legge di bilancio, come annunciato, l’esenzione dei titoli di Stato dal computo dell’Isee. Una scelta che però viene bollata come "iniqua» dall’opposizione. «Ecco l’ennesima misura di questo governo a discapito dei cittadini più bisognosi», attacca M5s con la senatrice Sabrina Licheri. «Ma perchè solo per i titoli italiani?», chiede da Iv Luigi Marattin aggiungendo ironicamente: «Siamo usciti dall’Unione Europea senza saperlo, o al Mef hanno preso una cantonata?».

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