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Click day per le badanti, boom di richieste: 86mila domande per 9500 posti

Più di 86mila domande già precompilate a fronte di 9.500 posti disponibili. È scattato alle 9 il click day per l’ingresso in Italia di colf e badanti provenienti da Paesi extra Ue. Una possibilità prevista dal decreto flussi. E si preannuncia un boom di richieste rispetto a quelle che potranno essere accolte. Mentre l’associazione dei datori di lavoro Assindatcolf ha denunciato «forti rallentamenti» stamattina nel portale dedicato. Le domande, infatti, dovranno essere presentate online dalle famiglie entro il 31 dicembre. Per agevolare le operazioni, dal 30 ottobre al 26 novembre, è stata data la possibilità di precompilare i moduli tramite il «Portale servizi Ali» e di trasmetterli a partire da oggi. Al termine di questa fase sono risultate 86.074 istanze relative al settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Il click day per colf e badanti è il secondo appuntamento dopo quello di sabato scorso dedicato al «lavoro non stagionale» e al prossimo del 12 dicembre riservato agli stagionali. La quota stabilita dal decreto flussi 2023 prevede complessivamente l'arrivo di 136mila lavoratori non comunitari. «Solo un lavoratore domestico su dieci riuscirà a rientrare nelle quote autorizzate nel decreto flussi di quest’anno» tuona il presidente Assindatcolf Andrea Zini che parla di «una vera e propria 'lotterià che poteva essere evitata». E denuncia anche malfunzionamenti stamattina del sito: «Dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto dalle nostre sedi presenti su tutto il territorio nazionale, pesanti rallentamenti nell’invio delle domande si sono registrati sul portale che, come prevedibile, si è ripetutamente bloccato ancora prima delle 9». Zini si dice inoltre preoccupato per le «tempistiche».

«Che fine faranno le oltre 76mila domande in over booking? - prosegue - Il nostro auspicio è che possano ottenere una corsia preferenziale in vista del prossimo click day, che sarà tra due mesi, il 7 febbraio. Il rischio è che il Ministero non invii una risposta circa l’accoglimento dell’istanza in tempo, costringendo le famiglie a presentarne una nuova, magari inutilmente e con maggiori difficoltà, rimanendo nuovamente deluse». L'associazione chiede perciò al governo «procedure e tempi certi, ma anche un allargamento delle quote per il settore domestico, che sono assolutamente insufficienti a soddisfare il fabbisogno». Secondo le stime contenute nel Rapporto 2023 'Family (Net) Work' di Assindatcolf servirebbero 23mila nuove persone l’anno, 68mila nel triennio. «Cifre ben al di sopra di quelle che sono state autorizzate da qui al 2025», sottolinea Zini. Mentre l’associazione Domina stima potenziali entrate per la casse dello Stato pari a 16 milioni di euro, sulla base delle nuove circolari ministeriali che prevedono una retribuzione per i nuovi lavoratori non inferiore al minimo dell’assegno sociale di 503,27 euro al mese.

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