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La manovra arriva al Senato il 18. Corsa contro il tempo per arrivare poi alla Camera entro fine anno

Con la seduta di oggi in commissione Bilancio al Senato entra nel vivo l’iter di conversione in Parlamento della manovra. Il percorso è blindato, con la maggioranza vincolata a non presentare emendamenti, ma pesa l'incognita dei tempi, con il rischio che l’approvazione finale possa slittare a dopo Natale. Si parte da Palazzo Madama, dove la commissione Bilancio è convocata fino a venerdì, con l’obiettivo di chiudere in settimana il lavoro sul provvedimento, che è atteso in Aula a partire da lunedì 18. La partenza è sempre l’illustrazione degli emendamenti, che dovrebbe proseguire anche domani. Orientativamente tra mercoledì e venerdì dovrebbero svolgersi le votazioni ma non è escluso che si arrivi anche al fine settimana. I tempi sono infatti legati anche alla presentazione degli emendamenti del governo e dei relatori.

Le prime tre modifiche dell’esecutivo sono già state depositate e i partiti potranno presentare i subemendamenti entro domani alle 10. Un altro termine verrà fissato per subemendare anche l’ultimo atteso emendamento del governo sulle infrastrutture e il Ponte e le eventuali modifiche dei relatori. Chiuso il lavoro in commissione, il ddl passerà quindi in Aula, dove la discussione (inizialmente prevista dal 12 al 15 dicembre) è stata spostata dall’ultima riunione dei capigruppo alla settimana dal 18 dicembre. Più incerto l’iter alla Camera, dove in base all’attuale calendario, la legge di bilancio dovrebbe approdare in Aula dal 20 dicembre alle 10.30. Questa data però è stata stabilita il 30 novembre dalla conferenza dei Capigruppo: visto il nuovo calendario del Senato, i tempi dell’esame in commissione a Montecitorio appaiono al momento molto compressi ed è quindi pressoché scontato che venga deciso anche qui uno slittamento. Sembra da escludere l’ipotesi di una terza lettura: l’iter alla Camera dovrebbe essere blindato.

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