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Sempre meno sportelli bancari, nel 2023 via 826 filiali. Tra le regioni più colpite Sicilia e Calabria

Non si arresta, anzi accelera la desertificazione bancaria. Sono 3.300 i comuni italiani rimasti senza filiali. I dati dell’Osservatorio della Fondazione Fiba di First Cisl certificano un fenomeno che, anno dopo anno, avanza senza appello. Nel 2023 hanno chiuso 826 sportelli, a fine 2022 erano stati 677. Un quarto del territorio nazionale, con una superficie maggiore di quella di Lombardia, Veneto e Piemonte, è stato abbandonato dalle banche. Le regioni più colpite nell’ultimo anno sono state Marche (- 6,7%), Abruzzo (-5,1%), Lombardia (-5,1%), Sicilia (- 5%) e Calabria (- 4,2%). Nel complesso, così, a livello nazionale, la perdita di sportelli è stata del 3,9% Aumenta anche il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel comune di residenza: sono 362mila in più rispetto ad un anno fa. Sono oltre 6 milioni, invece, gli italiani residenti in comuni nei quali è rimasto un solo sportello e che rischiano di trovarsi a breve tagliati fuori dai servizi bancari. "La corsa alla chiusura degli sportelli non si è fermata nemmeno nel 2023, anzi promette di registrare nel 2024 un’ulteriore accelerazione in base all’attuazione dei piani d’impresa delle banche. L’aumento del numero dei comuni desertificati ha raggiunto ormai dimensioni da allarme sociale», allerta il segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani. Nei fatti il 41,5% dei comuni italiani non ha più sportelli bancari sul suo territorio. Nel corso del 2023 peraltro sono stati 134 i comuni «desertificati».

Una desertificazione che avanza: tra il 2015 e il 2023 il 13% dei comuni italiani ha visto chiudere l’ultima filiale. Una percentuale che potrebbe salire ulteriormente visto che i comuni con un solo sportello sono il 24% del totale. A livello di province il quadro vede Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa che sono le meno desertificate. In posizioni più arretrate figurano le grandi città come Milano, Roma e Napoli. In coda Vibo Valentia e Isernia. A rendere più acuto il malessere sociale è infine» la modesta diffusione» - evidenza ancora l’analisi della First- Cisl - dell’internet banking: in Italia lo utilizza il 51,5% degli utenti rispetto ad una media Ue più alta e che è del 63,9%. E con l’emorragia di sportelli devono fare i conti anche le imprese, tra le quali è in aumento il numero di quelle che hanno sede in comuni privi di filiali bancari. L’ultimo monitoraggio ne indica 255mila: 22mila in più rispetto ad un anno fa.

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