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Morti sul lavoro, cambia la patente a punti per i cantieri: arriva l'autocertificazione

Estensione ma con decreto ministeriale, decurtazioni più soft

Requisiti autocertificati, decurtazioni ridotte per infortuni che comportino inabilità, possibilità di crediti aggiuntivi oltre al punteggio iniziale ed estensione ad altri settori oltre all’edilizia. Cambia la patente a punti per i cantieri, la soluzione pensata dal governo dopo la tragedia dell’Esselunga a Firenze per mettere un argine alle morti sul lavoro. Ma le modifiche, che vedono la luce dopo un’altra tragedia, quella alla centrale di Suviana, vengono bocciate da opposizioni e sindacati, scesi appena ieri in piazza per gridare basta alle troppe morti bianche: questa - avvertono - non è la soluzione per rafforzare la sicurezza sul lavoro.

Le novità sono contenute in un emendamento al decreto Pnrr approvato dalla commissione Bilancio della Camera, che ha chiuso l'esame del provvedimento, atteso lunedì in Aula. L’emendamento riscrive l’articolo 29 del decreto, introducendo una serie di novità per la patente che sarà obbligatoria dal primo ottobre. Innanzitutto si prevede che per dimostrare il possesso dei requisiti per il rilascio della patente basti l'autocertificazione: l’eventuale dichiarazione non veritiera, che comporta la revoca della patente, sarà verificata con controlli ex post. Ai requisiti (dall’iscrizione alla camera di commercio al possesso dei documenti di regolarità contributiva e fiscale) si aggiunge anche l’avvenuta designazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione. La dotazione iniziale della patente resta di 30 crediti e bisogna averne almeno 15 per poter operare nei cantieri. Ma se i lavori eseguiti superano il 30% del valore del contratto si potranno comunque completare l’appalto o subappalto in corso anche con meno di 15 punti. Arriva anche la possibilità di crediti aggiuntivi rispetto al punteggio iniziale: sarà un decreto del Ministero del lavoro, sentito l’Ispettorato nazionale del lavoro, ad individuare i criteri di attribuzione dei punti in più, così come le modalità di recupero dei crediti decurtati.

Sparisce invece la possibilità di reintegrarli con la frequenza di appositi corsi di formazione. Si rimanda ad un successivo decreto ministeriale anche per l’individuazione di altri ambiti di attività, oltre l’edilizia, cui la patente potrà essere estesa. Cambiano anche le sanzioni per i cantieri senza patente: la multa, inizialmente da 6mila a 12mila euro, sarà pari al 10% del valore dei lavori, comunque non inferiore a 6mila euro. Viene infine modificata la tabella con le decurtazioni per le diverse violazioni, corretta dal Ministero del Lavoro dopo che le opposizioni avevano denunciato riduzioni eccessive in certi casi gravi: per l’infortunio che comporta inabilità temporanea assoluta con astensione oltre i 60 giorni vengono tolti 5 punti (dai 10 previsti inizialmente), 8 in caso di inabilità permanente al lavoro parziale (erano 15, che restano tali in caso di inabilità permanente assoluta). Deluse le opposizioni, che votano contro in commissione e stigmatizzano la scelta del governo di rimandare il tutto a un decreto ministeriale. «Il nostro giudizio è negativo», afferma il Pd. «Anche così com'è stata riscritta, la patente resta, a nostro avviso, uno strumento gravemente insufficiente», sostiene il M5s. Per Avs «questa non è la soluzione». Non basta nemmeno per la Cgil, che chiede che la patente venga ora estesa «a tutti i settori e tutte le imprese, comprese le grandi». Va in pressing anche la Cisl, ricordando che la misura nasce da una propria proposta.

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